Le origini del Limone

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    MaryRosa

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    LE ORIGINI DEL LIMONE 


     


    Simbolo del calore e del sole mediterraneo, il limone ha però origini asiatiche e precisamente proviene dall'Estremo Oriente (India e Cina) dove fu trovato allo stato spontaneo.


    Conosciuto in Cina, in India e nelle civiltà mesopotamiche per le sue proprietà antisettiche, antireumatiche e tonificanti e considerato sacro nei paesi islamici, veniva per lo più impiegato come antidoto contro i veleni, come astringente contro le forme dissenteriche ed emorragiche nonché per tenere lontano il demonio dalle case.


    Gli antichi Egizi lo utilizzavano per imbalsamare le mummie e spesso lo riponevano nelle tombe con datteri e fichi.


    I Greci lo importavano dalla Media e lo utilizzavano a scopo ornamentale e per profumare la biancheria e difenderla dalle tarme. Le prime chiare descrizioni dell'impiego del limone a scopo terapeutico risalgono alle opere di Teofrasto, l'allievo di Aristotele, che viene considerato il fondatore della fitoterapia. Era costume degli Ellenici coltivare gli alberi di limone vicino agli ulivi per preservare questi ultimi da attacchi parassitari.


    Anche Plinio parlò del limone nei suoi trattati e lo prescrisse, tra l'altro, come antidoto verso diversi veleni.


    Sebbene si ritenesse che gli antichi Romani non conoscessero il frutto, nel 1951 una scoperta archeologica smentì questa diffusa opinione: nel corso di scavi effettuati a Pompei venne infatti alla luce una casa, denominata la “Casa del frutteto”, con degli affreschi alle pareti che ritraggono varie piante tra cui, appunto, il limone.


    Considerato che Pompei fu distrutta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e che Plinio il Vecchio lo aveva già menzionato prima della sua morte (durante quella stessa eruzione) all'interno della sua opera Naturalis Historia, è certo, dunque, che il limone fosse trapiantato ed acclimatato in Campania nel primo secolo dopo Cristo, sia pure come frutto raro.


    Tra i Romani pare che l'imperatore Nerone ne fosse un assiduo consumatore, ossessionato come era dal presentimento di un suo possibile avvelenamento.

    In Occidente il limone si diffuse intorno all'anno 1000 grazie agli Arabi che lo portarono in Sicilia. La prima descrizione del limone, introdotto dall'India due secoli prima, apparve infatti in scritti arabi del dodicesimo secolo. Le origini del nome derivano dal persiano (لیمو Limu).


    In Europa la prima vera coltivazione di limoni venne impiantata a Genova a metà del quindicesimo secolo. Nel 1494 i limoni comparvero nelle Azzorre, mentre in America il limone e gli altri agrumi furono portati dagli Spagnoli e dai missionari dopo la scoperta di Cristoforo Colombo.


    Nel XV secolo si scoprì inoltre che il succo di limone curava e preveniva lo scorbuto, malattia diffusa tra i marinai che si cibavano per lunghi periodi solamente con farine, cibi conservati e altri alimenti privi di vitamina C.


    Con il tempo si appurò che lo scorbuto dipendeva dalla carenza massiccia e prolungata di vitamina C (acido ascorbico) presente nella frutta e nelle verdure fresche e ciò spiega anche perché si iniziò ad utilizzare i limoni in grande quantità a bordo delle navi.


    Fu tramite i viaggi per mare che il frutto venne introdotto anche nei paesi del Nord Europa. Le navi che arrivavano nel Mediterraneo si rifornivano di limoni, pagandoli con merci pregiate o addirittura in oro.


    I frutti acquistati venivano rivenduti a prezzi altissimi nei paesi del Nord, dove il limone era considerato un prodotto di gran lusso, ma sempre a prevalente scopo ornamentale e terapeutico.


    Solamente nel XVIII secolo il limone cominciò ad essere usato in cucina per aromatizzare cibi e bevande.


     



    IL LIMONE


    Citrus limon (L.) Burm.F.


    Citrus limon (L.) Burm.



     è originario dell'India e dell'Indocina.


    Secondo alcuni studiosi è un ibrido naturale tra il cedro (Citrus medica) e il lime (Citrus aurantifolia).
    L'albero del limone (alto fino a 6 metri) ha un portamento aperto ed i rami a frutto sono procombenti; i rami sono normalmente spinosi.
    Le foglie sono alterne, rossastre da giovani e poi verde scuro sopra e più chiare sotto, generalmente ellittiche.; il picciolo è leggermente alato.
    I fiori, dolcemente profumati, possono essere solitari o in coppie, all'ascella delle foglie; in condizioni climatiche favorevoli sono prodotti praticamente tutto l'anno. Il bordo dei petali è violetto. I frutti sono ovali oppure oblunghi, con apici appuntiti: Normalmente la buccia è gialla, ma ci sono varietà variegate di verde o di bianco: ricca di olii essenziali, può essere più o meno sottile: la polpa è divisa in otto-dieci spicchi; generalmente è molto aspra e succosa: molte varietà sono prive di semi.
    Il limone è una specie rifiorente. I flussi principali di fioritura sono in primavera, con la produzione dei limoni invernali, e in settembre, da cui derivano i cosiddetti verdelli (che maturano nell'estate seguente). Per favorire la produzione di questi ultimi, che ottengono prezzi migliori sul mercato, si utilizzano tecniche particolari come l'interruzione delle irrigazioni per un certo periodo.
    Il limone è piuttosto sensibile al freddo e si defoglia completamente con temperature di -4/-5°C, mentre temperature inferiori possono danneggare anche il legno; i fiori e i frutti, invece, sopportano valori fino a -2°C. D'altra parte, non ha invece bisogno di temperature estive molto elevate per la maturazione dei frutti. Le piante sono sensibili anche al vento (frangivento). In periodi prolungati di siccità è necessaria l'irrigazione. Cresce bene anche in terreni poveri e il pH ottimale è intorno a 5,5-6,5°C.
    Si innesta su diversi portinnesti, dal franco al limone volkameriano fino all'alemow, al mandarino cleopatra e all'arancio amaro, incompatibile però con alcune varietà come la "Monachello".
    A differenza di altri agrumi, i limoni possono maturare anche una volta staccati dalla pianta. Spesso vengono staccati, manipolati e spediti ancora verdi - protetti da un trattamento fungicida e da un'inceratura - quindi trattati in seguito per farli maturare: per questo motivo non è consigliabile utilizzare le bucce dei frutti, a meno che non provengano da colture biologiche.


    Citrus limon


    Le varietà del limone


    Le cultivar di limone di maggior interesse sono sia italiane che straniere


    - cultivar italiane: 


    Femminello Comune, Monachello, Interdonato, Femminello Zagara Bianca, Femminello Siracusano, Femminello Apireno Continella;


    - cultivar straniere: 


    Eureka, Lisbon, Verna o Berna, Mesero, Gallego, Genoa, Karystini.


     



    Il Limone Volkameriano (Citrus volkameriana)


    è probabilmente un ibrido tra limone (Citrus limon) e arancio amaro (Citrus aurantium).
    Ha foglie di colore verde intenso, ellittiche e medio-piccole. I nuovo germogli e i fiori hanno sfumature viola. I frutti sono tondeggianti, di medie dimensioni, con buccia arancio e polpa acida simile a quella del limone.
    Più rustico del limone, viene utilizzato come portinnesto per altre specie.



    Il Limone Meyer (Citrus meyeri)


    è originario della Cina. E' probabilmente un ibrido naturale tra limone (Citrus limon) e arancio dolce (Citrus sinensis). Le infiorescenze, di colore violaceo, vengono prodotte per tutto l'anno. I frutti sono simili a quelli del limone, ma un po' meno aspri e molto ricchi di succo. Si propaga facilmente per talea. E' molto apprezzato per la sua resistenza alle basse temperature e il suo valore ornamentale.



    LA COLTIVAZIONE DEL LIMONE


    Limoneto


    Esistono diverse tecniche di propagazione (o moltiplicazione) delle piante di agrumi:


    - la semina:


    riproduzione di un organismo vegetale per seme della stessa specie genetica della pianta madre;


    - l’innesto a gemma, a penna e a corona:


    si ricorre in genere alle varie tecniche di innesto per prevenire alcune malattie delle piante dette anche fitopatie. In particolare, l’innesto a corona viene utilizzato su fusti o rami di grande diametro per cambiare la varietà coltivata o anche per reinnestare piante che sono scese a livelli molto bassi di resa produttiva;


    - la talea:


    è una parte di ramo, germoglio, foglia o radice che è capace di costituire una nuova pianta denominata anche “clone”, in quanto identica alla pianta madre, seppure non riprodotta per seme, purché non sia stata interessata da una mutazione gemmaria. Il periodo per la moltiplicazione per talea è quando i germogli sono in piena fase di vegetazione e quindi da marzo a maggio, a seconda dei climi e delle temperature;


    - la margotta:


    tecnica di moltiplicazione agamica, usata in alternativa alla talea. La margotta altro non è che un ramo di pianta erbacea o arborea da cui si ricava l’emissione di radici, tramite incisione, torsione, avvolgimento di terra sotto copertura plastica e infissione nel terreno. Il periodo ideale per eseguire una margotta è tra maggio e giugno, ad alte temperature.


    Terreno


    Il suolo ottimale per far crescere i limoni deve essere sciolto o di medio impasto, fertile, profondo e ben drenato (il limone non sopporta ristagni di acqua), con un PH tra 6,5 e 7,5 e deve essere ben concimato. Le piante di limone rifuggono terreni eccessivamente argillosi, calcarei o salsi.


    Lo schema riproduce le caratterisctiche ottimali del terreno destinato alla coltivazione dei limoni:


    profondo


    uniforme


    medio impasto


    argilla 15-20%


    limo 15-20%


    sabbia 40-60%


    calcare 5-10%


    scheletro 5-10%


    pH 6,5-7,5


    S.O. non inferiore al 2%


    azoto tot. 1-1,5 per mille


    anidride fosforica assimilabile: 0,3-0,4 per mille


    ossido di potassio scambiabile: 0,1-0,15 per mille


    magnesio 0,1-0,03 per mille


    Impianto o Piantagione


    La semina avviene in primavera, tra la fine di marzo e maggio, quando il pericolo di gelate è ormai scongiurato. Già da gennaio, però, il terreno deve essere lavorato e ben concimato. Ci si deve poi assicurare che il suolo sia ben drenato, specie se pesante.


    Come avviene l'impianto. Si scassa e si erpica profondamente il terreno, realizzando delle buche utili a trattenere meglio l'acqua, soprattutto nelle prime fasi. Quindi si procede con la messa a dimora delle piante (in genere disponibili in fitocelle) e si irriga abbondantemente.


    Innesti e portinnesti


    Gli innesti vengono utilizzati per prevenire alcune fitopatie, per cambiare la varietà coltivata o anche per reinnestare piante che sono scese a livelli molto bassi di resa produttiva.


    Gli alberi di limone vengono piantati su un suolo fertile, che necessita di continua concimazione. Tra le varie tecniche di innesto denominate a gemma, a penna e a corona, si preferisce quest’ultima (a corona), almeno in caso di fusti e rami dal grande diametro. I filari vengono distanziati da 5 a 8 metri, con branche inclinate a 60° rispetto al suolo.


    Il portinnesto


    è la pianta o la parte delle pianta che riceve l’innesto.


    I portinnesti più utilizzati in Italia, a seconda del terreno e delle esigenze climatiche, sono:


       - Arancio amaro (Citrus aurantium),


       - Arancio dolce,


       - Limone volkameriano (Citrus volkameriana),


       - Alemow (Citrus macrophylla),


       - Arancio trifogliato (Porcirus trifoliata),


       - Citrange (Citrus sinensis x Porcirus trifoliata).


    Altri portinnesti usati comunemente per gli agrumi sono: ibridi di arancio trifogliato, tipo limone, mandarino e mandarino-simili, lime e altri generi e specie.


    Concimazione


    Una corretta concimazione del terreno richiede non soltanto l’analisi del terreno, ma anche un'analisi fogliare, che permette di verificare i livelli nutrizionali raggiunti dalla pianta ad un dato stadio della crescita e consente di correggere eventuali stati di carenza o di eccesso dei vari elementi nutritivi, intervenendo con una corretta concimazione. Sono le foglie infatti che, durante la fase vegetativa, raccolgono la maggior parte degli elementi nutritivi. L’analisi fogliare si effettua tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, prelevando da rami non fruttiferi foglie emesse cinque-sette mesi prima.


    Potatura


    Gli alberi da limone devono essere potati solo in estate, meglio dopo la seconda settimana di luglio. Prima dell’estate, infatti, e soprattutto nei mesi di febbraio e marzo, la pianta è in piena fioritura e accumula fondamentali sostanze di riserva nutritiva dalle quali dipende poi l’allegagione, cioè la fase iniziale della formazione del frutto. Per la potatura vanno evitati, in generale, i periodi molto caldi e quelli molto freddi.


    Nelle operazioni di potatura vanno alleggerite le chiome dell’albero eliminando i rami secchi, quelli rotti, quelli curvati in basso e quelli che hanno già fiorito.
    I rami lunghi senza frutti (i cosiddetti “succhioni”) devono essere sempre asportati (sia nelle piante giovani sia in quelle adulte) se provengono dalla base delle branche più grandi, oppure semplicemente spuntati se si trovano nell’area periferica della chioma dell’albero. In generale la potatura degli agrumi non deve essere mai eccessiva e ciò per mantenere il giusto equilibrio tra vegetazione e produzione dei frutti.


    Le potature sono indispensabili in caso di attacco parassitario da parte delle cocciniglie (insetti che colonizzano in modo massiccio le parti giovani delle piante, i germogli e le foglie, perforano la lamina fogliare o dei fusti giovani e si nutrono della linfa in essi contentuta, ricca di zuccheri), oppure quando la pianta è divenuta troppo alta, tanto da rendere difficile la raccolta dei frutti da terra.


    L’ambiente mediterraneo più favorevole alla crescita del limone è scarsamente piovoso e le precipitazioni si concentrano tra l’autunno e l’inverno. Una corretta irrigazione è quindi necessaria al limone e agli agrumi in generale, che non sopportano la siccità estiva.


    In fatto di acqua, poi gli agrumi sono particolarmente esigenti. Premesso che la tolleranza nei confronti dei vari sali presenti nelle acque irrigue varia anche in relazione al portinnesto e alla specie, va comunque tenuto presente che in generale un’eccessiva presenza di cloro, boro o sodio nell’acqua potrebbe danneggiare la pianta di limone in termini qualitativi e quantitativi.


    Irrigazione


    I sistemi di irrigazione adatti agli agrumi sono i tradizionali metodi per sommersione a conche e quello per infiltrazione dei solchi e inoltre il metodo per aspersione sotto chioma oppure a goccia, che è quello preferito almeno per gli agrumeti della Sicilia e della Calabria.


    Raccolta


    Un albero di limone può produrre annualmente da 200 a 300 quintali per ettaro di frutti. La raccolta viene effettuata da 6 a 10 volte l'anno, quando il frutto è ancora verde o comunque appena maturo. I limoni, infatti, a differenza degli altri agrumi, raggiungono la maturazione anche dopo essere stati staccati dalla pianta. La maturazione, generalmente, viene portata a termine in ambienti a temperatura tiepida.


    La raccolta dei limoni si può effettuare da terra oppure con scale. Particolare attenzione in questa fase va prestata alla salvaguardia dell’integrità dei frutti, che devono essere manipolati con estrema cura, anche per non consentire inavvertitamente l’accesso ai parassiti.


    I frutti vengono staccati con l’ausilio di apposite forbici, per non privarli della rosetta, vengono posti in dei cesti (di plastica o a sacco) e successivamente in cassette di plastica che saranno trasportate nei magazzini di lavorazione o di conservazione.


    Lavaggio e conservazione


    Una volta raccolti e trasportati nei magazzini, i frutti vengono lavati e sottoposti a trattamento anticrittogamico, per la prevenzione di malattie fungine.
    Dopodiché vengono cerati, selezionati, calibrati e, se destinati alla vendita diretta, confezionati.
    Queste sono le operazioni basilari alle quali possono aggiungersene altre, in base anche alla destinazione: consumo fresco, industria e trasformazione, grande distribuzione...
    La conservazione dei frutti può avvenire in atmosfera normale o controllata.


    I limoni autunnali (come anche le arance tardive o i mandarini) che non hanno perso il colore verde della buccia, seppure commercialmente maturi, vengono solitamente sottoposti ad un’operazione denominata deverdizzazione.


     


    LIMONI IN VASO


     



     


    Nel secolo scorso non c'era palazzo o villa signorile che non possedesse una aranciera o limoniera, una specie di serra dove trovano riparo dal gelo dell'inverno numerosi agrumi.
    Visitando le vecchie ville patrizie capita tuttora di imbattersi in esse, magari retroscena alla più moderna funzione di ripostiglio. I vasi dei limoni  e degli aranci erano fabbricati appositamente e portavano impresso lo stemma di famiglia. Ancora adesso i grossi vasi di terracotta che superano le dimensioni usuali sono detti ‘vasi da limone'.


    Gli agrumi in vaso sono quindi ridiventati di moda, sia pure in proporzioni più modeste: c'è chi ne coltiva anche solo una pianta in piccoli recipienti di terracotta o di plastica, in appartamento, in terrazzo o in giardino, dove possono godere del pieno sole.


    Per la coltura in vaso vi consigliamo di utilizzare questo composto:


    - 3 parti di terra di giardino compatta e pesante


    - 1 parte terra di foglie ben decomposte


    - 1 parte torba


    - ½ parte stallatico maturo


    - ½ parte di sabbia di fiume a grana grossa


    E' bene usare vasi non troppo grandi in rapporto alle dimensioni della pianta (potrebbe soffrire di più che in uno apparentemente piccolo), ma con un drenaggio perfetto.


    Non è necessario rinvasare spesso, ogni 4-5 anni è più che sufficiente; è invece opportuno effettuare periodiche applicazioni di fertilizzante liquido, preferibilmente di origine organica.


    Gli agrumi non richiedono potature: al massimo si potranno spuntare le cime dei rami all'inizio o alla fine dell'estate per dare alla pianta una forma più attraente e simmetrica; è invece buona regola rimuovere i frutti maturi per facilitare la nuova produzione.


    Per un tocco di colore...


    Un'associazione con altre piante dai colori vivaci renderà ancora più bello il vostro vaso di limoni.
    Ponete lungo il bordo del vaso tre o quattro piantine di Petunia pendula o di Geranio del tipo edera e lasciatela ricadere lungo il fianco del recipiente; fioriranno tutta l'estate senza creare nessun danno agli agrumi.


    Come si coltivano i limoni in vaso?


    Posizione riparata, periodico rinvaso, concimazione e potatura adeguate: qui le semplici regole per crescere bene gli agrumi, e dare alla casa un profumato tocco mediterraneo. 


    Arance, mandarini, limoni e pompelmi sono tutte piante eccellenti da coltivare in posizioni
    riparate anche senza avere una vera e propria serra. Sono piante longeve che ripagano le
    vostre cure con profumatissimi fiori bianchi a primavera e inizio estate, seguiti dai colorati e
    preziosi frutti. Inoltre le piante hanno un fogliame sempreverde che colora terrazze e giardini
    tutto l’anno.


    Concimazione


    Gli agrumi necessitano di azoto, fosforo e potassio, in particolar modo durante il periodo di
    maturazione dei frutti.


    Come i sempreverdi assorbono gli elementi nutritivi per tutto l’arco
    dell’anno, con particolare intensità nel periodo primaverile.


    I concimi devono associare i composti di origine animale o vegetale a quelli di origine minerale (Ferro, Zinco, Rame, Manganese, Molibdeno), per poter assicurare un corretto apporto di tutte le sostanze.


    Rinvaso
    Gli agrumi coltivati in vaso richiedono un periodico cambio del contenitore, per dare nuova
    terra alle piante che consenta lo sviluppo di radici, con conseguente crescita rigogliosa e
    abbondante produzione di frutti.
    Il periodo migliore per il rinvaso è la bella stagione, preferibilmente intorno a giugno, e
    l’operazione, sulle piante giovani, va ripetuta ogni due o tre anni.
    E’ inoltre importante mantenere le dimensioni del vaso proporzionali alle dimensioni della
    pianta, evitando vasi eccessivamente grandi.
    Per le piante adulte il periodo del rinvaso può essere allungato fino a 4 anni. Il rinvaso può
    venir considerato definitivo con un vaso di 70/80 cm di diametro.


    Ricovero invernale


    Se le piante di agrumi sono coltivate a latitudini con inverni freddi, è necessario proteggerle in
    ricoveri adatti a ripararle dalle gelate.
    Quindi il tipo di ricovero potrà variare dalla semplice tettoia ad una vera e propria serra,
    compatibilmente con il clima del luogo. In ogni caso sarà necessario esporle a sud, per garantire una miglior insolazione. Sono invece da evitare i locali riscaldati, perché l’aria troppo secca danneggia le foglie.


    Potatura


    Gli agrumi si potano una volta all’anno, prima della fioritura, a fine inverno. Si fa una potatura
    non energica dando un giusto equilibrio tra vegetazione e rami di un anno. Il che significa diradare rami misti, eliminare i succhioni, i rami sdoppiati, le parti secche valutando che alla fine circoli aria e sole da tutte le parti.


    (Tratto da M. Cocker, Guida al giardinaggio, Milano, Vallardi 1983)



     .... il limone sposa l'arancio amaro e dolce



    Citrus volkameriana


    Il Limone volkameriano è un ibrido tra il Citrus limon (limone) e il Citrus aurantium (arancio amaro). Le foglie, ellittiche e di dimensioni medio-piccole, hanno un colore verde intenso. I germogli hanno sfumature violacee e i frutti hanno una forma tondeggiante e dimensioni medie. La scorza ricorda quella dell'arancia e la polpa ha un gusto acido, simile a quello del limone. Spesso è utilizzato come portinnesto per altre specie. Particolarmente adatto per terreni sciolti o sabbiosi, ha una buona resistenza al gelo.


    Citrus meyeri


    Tra le varianti del comune limone, l'orientale, o Citrus meyeri, o Limone Meyer è un ibrido naturale tra limone (Citrus limon) e arancio dolce (Citrus sinensis) ed è originario della Cina. Le infiorescenze hanno la consueta tonalità violacea e si riproducono tutto l'anno. I frutti assomigliano molto al limone comune, sebbene siano meno aspri e più ricchi di succo. Ottima riuscita ha la talea come metodo di propagazione. Questa specie, apprezzata anche per buona resistenza alle basse temperature, è una delle più utilizzate per scopi ornamentali.


    Esistono diverse tipologie di albero:


    Limone a frutto globuloso


    Limone piriforme


    Limone senza umbone


    Limone a polpa sanguigna


    Limone dolce


    Limone a foglie strette


    La pianta del limone è molto sensibile al freddo e si defoglia completamente a temperetature intorno ai -4/5°C. Se la temperatura si abbassa oltre questi livelli, si rischia anche il danneggiamento della corteccia.
    Fiori e frutti resistono fino a -2°C. Le piante sono molto sensibili anche al vento.


    L'albero del limone non richiede elevate temperature perché i frutti raggiungano la piena maturazione.


    In periodi di forte siccità è necessaria un'irrigazione costante, tuttavia l'albero cresce bene anche in terreni poveri, sebbene il PH ottimale sia tra 5,5 e 6,5.



     
     
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