IL MIO GIARDINO E I MIEI FIORI

Posts written by MaryRosa

  1. .

    LE BARBE DI FRATE O AGRETTI


    come_coltivare_barbe_di_frate_agretti


    Si chiamano barbe di frate o agretti, il loro nome botanico è Salsola soda.
    Si tratta di piante spontanee di piccole dimensioni che ormai da tempo vengono anche coltivate ad uso alimentare.

    Le barbe di frate sono delle piante annuali succulente, che formano piccoli cespugli in grado di raggiungere circa 70 cm di altezza,
    Dal fusto, alla base delle foglie, si formano dei piccoli fiori. Gli agretti o barbe di frate hanno anche altri nomi, come lischi o senape dei frati.

    Gli agretti sono noti in Italia soprattutto ad uso alimentare e vengono utilizzati soprattutto per preparare frittelle, frittate, torte salate e crépe.

    Scopriamo come coltivare le barbe di frate o agretti per averli sempre a disposizione nel nostro orto o in giardino.

    Quando piantare le barbe di frate

    Le barbe di frate si trovano in vendita come piantine già germogliate pronte da coltivare. Vi consigliamo di piantare le barbe di frate in autunno dato che lo sviluppo maggiore della pianta avviene proprio in questo periodo dell’anno, per tutto l’inverno e fino alla fine della primavera.

    Come piantare le barbe di frate

    Se volete avere a disposizione più piantine di barbe di frate scegliete una zolla del vostro orto e disponetele su file diverse mantenendo una distanza di circa 10 centimetri tra una piantina e l’altra e tra le file.

    Come e quando seminare le barbe di frate

    Esiste anche la possibilità di seminare le barbe di frate anche se i semi potrebbero risultare poco fertili, dunque la raccomandazione e di seminarne in quantità per essere sicuri che nascano delle piantine. La semina deve essere molto fitta e appena sotto la superficie del terreno. La germinazione dura 15-20 giorni. Il consiglio è di mettere a bagno i semi per 3 giorni prima di piantarli. Seminate gli agretti preferibilmente tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Li potrete iniziare a raccogliere circa un mese dopo la semina.

    Clima adatto per le barbe di frate

    La coltivazione degli agretti è possibile in tutta Italia comprese regioni calde come la Sicilia anche se le barbe di frate preferiscono un clima piuttosto fresco, si sviluppano durante i mesi invernali e tendono a disseccarsi con l’arrivo del caldo e del’estate.

    Esposizione delle barbe di frate

    Potrete coltivare le barbe di frate sia in giardino che nel vostro orto o in vaso, tenendo conto che crescendo diventeranno un piccolo cespuglio. L’esposizione è soleggiata e luminosa. Dunque anche in inverno fate in modo che le barbe di frate siano ben esposte alla luce.

    Terriccio adatto per le barbe di frate

    Le barbe di frate sono piante rustiche e resistenti che non hanno molte pretese. Dunque per coltivarle andrà benissimo della normale terra da orto, da arricchire casomai con del compost casalingo ottenuto dagli scarti vegetali. Le barbe di frate preferiscono un terriccio ben drenato.

    Quando innaffiare le barbe di frate

    Le piante di barbe di frate sono resistenti alla siccità e non hanno bisogno di innaffiature frequenti. Si accontentano senza problemi delle precipitazioni ma se notate che non piove per lunghi periodi e che le piante di conseguenza soffrono, innaffiatele di tanto in tanto.

    Quando raccogliere le barbe di frate

    Quelli che chiamiamo comunemente agretti sono i germogli verdi e freschi delle barbe di frate. Li potrete raccogliere proprio quando le piante cominceranno a germogliare. Con l’andare del tempo invece le foglioline si induriranno e non saranno più utili in cucina.
    Per raccogliere le barbe di frate basta recidere i germogli freschi alla loro base con un coltello.

    Come conservare le barbe di frate

    Gli agretti si conservano in frigorifero solo per qualche giorno dunque vi consigliamo di cogliere di volta in volta solo la quantità che vi occorre in cucina. Se avete a disposizione molte piante per il raccolto, per conservare le barbe di frate potrete surgelarle.

    Come cucinare le barbe di frate

    Nella vostra regione forse esistono delle ricette tradizionali per utilizzare le barbe di frate in cucina, che diventano spesso protagoniste di preparazioni come focacce, torte salate e frittelle. Potrete saltare semplicemente le barbe di frate in padella e abbinarle a delle verdure per ottenere un contorno veloce. Il modo più semplice per preparare gli agretti è lessarli e condirli con olio e limone.


    -
  2. .

    IL PRATO VERDE - IN AUTUNNO


    22744792-pulizia-prato-verde-con-rastrello-in-autunno-Archivio-Fotografico


    La cura del prato in autunno – I lavori che richiede il prato a settembre e ottobre dipendono dallo stato in cui versa e da come ha superato l’estate.

    Abbiamo riunito le lavorazioni in 3 gruppi in funzione delle condizioni del prato. Vediamole nel dettaglio:

    Prato sostanzialmente sano.

    Rientra in questa categoria un prato che presenta uno stato discreto. Vi sono poche zone indebolite, il tappeto erboso è poco rovinato, non vi sono diradamenti ne buchi. Se il vostro prato rientra in questa categoria rallegratevi: basterà eseguire queste semplici operazioni e tornerà sano, vigoroso e di un bel verde entro poche settimane:

    Eseguire un taglio basso ed una arieggiatura per rimuovere il feltro
    Concimare con un fertilizzante di qualità a cessione programmata come Super Turf in dose di 35gr/mq
    Dopo qualche giorno eseguire anche un trattamento biostimolante acidi umici come Vigor Liquid. da distribuire in dose di 1Kg per 100 mq diluito in 20 litri di acqua. Terminata l’applicazione è molto importante fare seguire un ciclo di irrigazione per dilavare le foglie e permettere al prodotto di giungere al suolo.
    E’ consigliato iniziare da subito un trattamento antifungo di tipo naturale con Triko Plus in dose di 50 ml per 100 mq da diluire in 20 litri d’acqua litri d’acqua. Il prodotto è possibile darlo mischiato a Vigor Liquid in un’unica soluzione. Questo trattamento, se eseguito con costanza ogni 3 mesi, creerà una barriera naturale alle malattie fungine.

    Prato stressato.

    Rientra in questa categoria un prato che presenta uno stato sciupato con zone in cui il tappeto erboso è stato stressato dalla stagione appena conclusa. Non vi sono buchi ne zone molto diradate anche se l’erba ha un aspetto piuttosto chiaro o giallognolo ed in alcune parti i fili d’erba sono rovinati. Se il vostro prato rientra in questa categoria non c’è nulla da temere: anche qui basterà eseguire queste poche operazioni e tornerà sano e vigoroso in poco tempo:

    Eseguire un taglio basso ed una arieggiatura per rimuovere il feltro
    Procedere con una concimazione con Sprint N in dose di 35gr/mq, si tratta di fertilizzante rinverdente di emergenza perfetto per dare in tempi rapidi i nutrimenti necessari
    Attendere qualche giorno ed eseguire una biostimolazione con Vigor Liquid in quantità di 1Kg per ogni 100 mq da diluire in 20 litri di acqua. Attenzione! E’ molto importante dopo aver dato Vigor Liquid procedere con una breve irrigazione del prato per qualche minuto, per dilavare le piante e far giungere Vigor Liquid al suolo.
    E’ consigliato iniziare da subito anche un trattamento antifungo di tipo naturale con Triko Plus in dose di 50 ml per 100 mq da diluire in 20 litri d’acqua litri d’acqua. Il prodotto è possibile darlo mischiato a Vigor Liquid in un’unica soluzione. Questo trattamento, se eseguito con costanza ogni 3 mesi, creerà una barriera naturale alle malattie fungine.
    Dopo circa 4 settimane iniziare un ciclo di n.2 applicazioni (una per settimana) di biostimolazione con Always in quantità di 200 ml per ogni 100 mq da diluire in 10 litri di acqua.
    Un piccolo trucco: nel caso abbiate macchie gialle residue di attacchi fungini sul prato che stentano a scomparire e avete la necessità di nasconderle potete impiegare Verdigo, un colorante naturale atossico per prato, da applicare alle macchie indesiderate in soluzione acquosa al dosaggio 500 ml in 10 litri di acqua per 250 mq.

    Prato stressato con zone diradate o gialle.

    Se il vostro prato non ha superato l’estate indenne e presenta alcune zone diradate, molto sciupate o addirittura dei veri e propri buchi, bisognerà fare un intervento che comprende anche una risemina (trasemina). Ecco il semplice schema da seguire:

    Una settimana prima di iniziare le operazioni eseguire una biostimolazione con Vigor Liquid in quantità di 1Kg per ogni 100 mq da diluire in 20 litri di acqua. Attenzione! E’ molto importante dopo aver dato Vigor Liquid procedere con una breve irrigazione del prato per qualche minuto, per dilavare le piante e far giungere Vigor Liquid al suolo.
    E’ consigliato iniziare da subito anche un trattamento antifungo di tipo naturale con Triko Plus in dose di 50 ml per 100 mq da diluire in 20 litri d’acqua litri d’acqua. Il prodotto è possibile darlo mischiato a Vigor Liquid in un’unica soluzione. Questo trattamento, se eseguito con costanza ogni 3 mesi, creerà una barriera naturale alle malattie fungine.
    Passata la settimana tagliare l’erba molto bassa: bisogna portarla ad un livello di circa 2.5 / 3 cm (se l’erba è alta meglio farlo con due tagli a distanza di una settimana per non stressare troppo il tappeto erboso)
    Successivamente eseguiremo un vigorosa operazione di pulizia dal feltro. Questa operazione è fondamentale e va eseguita con attrezzi specifici chiamati arieggiatori. Al termine raccoglieremo il materiale di risulta con un rastrello a denti fitti

    Andremo ora a riportare un leggero strato di 3/4 mm di terriccio da prato (70% sabbia 30% torba). Questo sarà il letto che accoglierà i nostri nuovi semi che altrimenti faticherebbero a germogliare. Questo punto è spesso sottovalutato ma è di fondamentale importanza.

    Si procederà alle operazioni di trasemina / risemina usando possibilmente lo stesso miscuglio originario di sementi od un miscuglio di sementi specifiche per la rigenerazione (se desideri un aiuto nella scelta della corretta semente per rigenerare il tuo prato puoi chiedere il consiglio gratuito dei nostri tecnici compilando questo form)

    La semina va fatta seguendo il dosaggio indicato dal produttore e facendo attenzione a distribuire il seme in maniera uniforme nel terreno, meglio usando una buona seminatrice. Al termine procederemo alla rullatura del terreno per porre il seme bene a contatto del terreno.

    Ora non rimane che eseguire una concimazione di copertura usando un fertilizzante specifico ad alto contenuto di fosforo (ad esempio il Bio Start) mantenendo il terreno costantemente umido per almeno 15 giorni fino alla germinazione totale delle sementi.

    Poi procederemo ad una irrigazione secondo necessità possibilmente la mattina presto.

    Dopo circa 4/5 settimane dalla semina procederemo ad una concimazione di supporto usando concimi azotati od equilibrati a lenta cessione come Poly Green o Autumn K. Useremo Autumn K se saremo giunti a questo punto già quasi a novembre (esiste anche in versione più economica: SlowK .


    -

    Edited by MaryRosa - 28/7/2017, 20:26
  3. .

    IL PRATO VERDE - PRENDERSI CURA DEL PRATO IN ESTATE


    pratino-1


    E' necessario prendersi cura del prato in Estate altrimenti il prato verde muore.

    È arrivata l’estate ed è tempo di prendersi cura del nostro giardino. I mesi estivi possono essere molto critici per la salute del prato a causa del forte stress termico ed idrico. Vediamo insieme qualche consiglio per mantenere il tappeto erboso sano e robusto anche durante il periodo più caldo dell’anno.

    Irrigazione

    È importante bagnare il prato la mattina presto, una o due ore dopo l’alba. Bisogna irrigare tanto ma con intervalli di tempo più lunghi, in modo da abituare la pianta a produrre radici più in profondità e più forti.

    Il Taglio

    Soprattutto nella stagione più calda, l’erba del prato crescerà più velocemente e per questo andrà tagliata regolarmente. In questo modo eviterete anche che le infestanti si rafforzino e che producano i semi.

    Ricordatevi di tagliare l’erba quando è asciutta e di alzare il taglio di qualche centimetro per favorire la trasformazione dell’anidride carbonica in zuccheri e nutrimento per la pianta.

    Arieggiare

    Per crescere e respirare le radici dell’erba hanno bisogno d’aria.
    Per farlo bisogna creare dei buchini nel terreno così da far circolare un po’ di ossigeno.
    Utilizzate un semplice forcone oppure delle sovrascarpe chiodate che potrete trovare in molti negozi di fai da te.

    È importante però saper distinguere le categorie principali di erba del vostro prato: erba per climi caldi e erba per climi freschi.
    Nel primo caso è preferibile arieggiare tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate: con la crescita estiva dell’erba si riempiranno facilmente i vuoti creati nel terreno.

    L’erba per climi freschi invece cresce da fine estate in poi, quindi si consiglia di arieggiare in autunno prima dell’arrivo del primo freddo invernale.

    Concimare

    Per avere un prato bello e sano anche in estate è importante procedere con la concimazione estiva da metà maggio fino a tutto giugno.

    Le sostanze necessarie sono azoto, fosforo e soprattutto potassio; quest’ultimo è un nutriente presente in tanti concimi naturali di origine animale ed è l’antidoto ideale per consentire al tappeto erboso di sopportare gli stress termici dovuti ai caldi estivi.

    Una volta seguite queste indicazioni potrete camminarci sopra, farci giocare i bambini e gli animali oppure prenderci il sole.

    Insomma, godetevi il vostro prato in estate in tutto il suo splendore.


    -

    Edited by MaryRosa - 28/7/2017, 20:31
  4. .

    IL MELOGRANO (Punica Granatum)


    img


    Il Melograno, chiamato in botanica Punica Granatum, è una pianta appartenente alla famiglia delle Punicaceae ed originaria di una zone che va dall’Iran sino all’India Settentrionale.

    La pianta si presenta con un grosso arbusto ed ha una corteccia ruvida e rugosa di colore chiaro; le foglie sono piccole lanceolate di colore verde chiaro che diventano di color arancio prima di cadere, in autunno.



    I FIORI DEL MELOGRANO


    FIORI-MELOGRANO-Copia


    I Fiori del Melograno sono piccoli e di colore rosso e si presentano in Autunno, ma a volte anche in Primavera.



    IL FRUTTO DEL MELOGRANO


    melograno_NG2


    Il Frutto del Melograno è una bacca di consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea.
    Generano in Ottobre-Novembre mentre in Primavera, si formano in Maggio e Giugno e possono essere raccolti non appena dal colore verde, che avrà all’inizio, passerà ad un colore bruno-rossastro, questo colore che assumerà significa che il frutto è maturo, ma se dovesse rompersi e mostrare la polpa rossastra vorrà dire che è troppo maturo.



    LA MELAGRANA O MELA GRANATA


    melagrana


    Il Frutto del Melograno si chiama Melagrana o Melagranata.



    L'ANNAFFIATURA


    innaffiare-piante


    L'Annaffiatura del Melograno va fatta solo sporadicamente, circa una volta ogni 11-12 giorni, lasciando il terreno asciutto per un paio di giorni prima di ripetere l’annaffiatura;
    E’ importante evitare gli eccessi ma di bagnare bene il substrato.
    Il Melograno è molto resistente alle malattie e non c’è una specifica che può colpirla, ma se tenuta in un ambiente inadatto, eccessivamente umido o piovoso, andremo incontro ai marciumi radicali.



    LA MESSA A DIMORA DEL MELOGRANO


    melograno-in-vaso


    Per chi ha una pianta in vaso può avvenire durante tutto l’anno, generalmente si consiglia di evitare sia i periodi caldi che il periodo di fioritura e fruttificazione;
    Per chi compra da un vivaio, la messa a dimora deve avvenire nel mese di Ottobre, realizzando una buca di grandi dimensioni e piuttosto profonda;


    -

    Edited by MaryRosa - 15/9/2017, 14:06
  5. .

    MESE DI AGOSTO: SEMINA, RACCOLTO E LAVORI NELL'ORTO



    Il mese di agosto è sicuramente uno dei periodi più impegnativi per quanto riguarda la cura dell'orto. Chi ha a disposizione alcuni giorni di vacanza, potrà dedicare una parte di essi al raccolto o alla semina di ortaggi e piantine che potranno iniziare a dare i loro frutti entro l'annata in corso o che potranno essere prescelte in previsione del raccolto che si vorrà ottenere per l'annata successiva.

    Ecco come organizzare al meglio semine, trapianti e raccolti anche facendo riferimento al calendario lunare.

    Cosa seminare in agosto

    In agosto potranno essere seminati carciofi, bietole, cicoria, cavoli, indivia, lattuga, fagioli, finocchi, carote, cipolle, prezzemolo, scarola, spinaci, zucchine, ravanelli, rape e rucola.

    Cicoria, bietole, carote, fagioli, finocchi, carciofi, rucola e lattuga potranno essere raccolti nei mesi di ottobre e novembre.

    Per quanto riguarda le carote e le lattughe, si dovrebbero scegliere le varietà autunnali per la semina.

    Gli spinaci possono essere seminati a partire dalla fine di agosto al fine di poterli raccogliere durante l'autunno. Il prezzemolo potrà invece essere raccolto in primavera, mentre i finocchi fruttificheranno entro la fine di novembre.

    Consigli per la semina

    La semina, per ottenere un raccolto di maggiore successo, dovrebbe essere sempre effettuata all'interno di semenzai, che possono essere ottenuti bucherellando il fondo di bicchierini o piccoli contenitori di plastica (i vasetti dello yogurt sono perfetti per questo scopo).

    Ogni vasetto dovrà essere innaffiato preferibilmente utilizzando un contenitore per l'acqua dotato di spray, in modo da ottenere una corretta umidità degli strati di terra più superficiali, dove si trovano i semi. Questo metodo di semina vi consentirà di selezionare le piantine più resistenti e di organizzare meglio gli spazi a vostra disposizione, sia che abbiate a disposizione un orto vero e proprio, sia che decidiate di trasferire le vostre piantine in semplici vasi.

    La rucola può anche essere seminata direttamente in vasi rettangolari o in cassette di legno di cui ricoprire il fondo con uno strato di tessuto impermeabile, facendo attenzione a distanziare bene i semi l'uno dall'altro.

    Il raccolto del mese di agosto

    Come già preannunciato, il raccolto del mese di agosto è molto ricco. A seconda di ciò che avete seminato nei mesi precedenti, potrete raccogliere:

    angurie,

    basilico,

    barbabietole rosse,

    biete,

    broccoletti,

    cetrioli,

    cipolle,

    fagioli,

    melanzane,

    zucchine,

    zucche estive,

    peperoni,

    pomodori

    sedano.

    Varietà da trapiantare in agosto

    Per quanto riguarda il trapianto, nel mese di agosto, a seconda di quanto seminato in precedenza all'interno dei semenzai, potrete approfittare del vostro tempo a disposizione per occuparvi del trapianto di: carciofi, barbabietole, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolfiore, cavolo verza, cicoria, sedano e sedano rapa.


    -
  6. .

    LA FIORITURA DEI GERANI


    gerani_NG6


    Il geranio, anche conosciuto come Pelargonium, in riferimento alla famiglia più diffusa di questo bulbo, è quello che viene considerato il Re delle piante da balcone, perché la sua coltivazione è semplicissima ed è pertanto diffuso in maniera quasi capillare su balconi e terrazzi.

    I gerani sono originari del Sud Africa, e da là sono stati importati in Europa, dove hanno cominciato ad essere coltivati, soprattutto nella fascia mediterranea che ha un clima simile a quello dove originariamente è nato questo fiore.

    Il geranio è composto da centinaia di specie diverse, ognuna caratterizzata da diversi colori e diverse intensità di profumo, ognuna con i propri caratteristici petali e ognuno con il proprio gradi di resistenza al freddo ed al caldo, ma tutte estremamente facili da coltivare ed in grado, con poche cure, di dar vita a tanti magnifici fiori.

    I gerani, è opportuno sottolinearlo, possono essere sia di varietà a fusto eretto, che di varietà a fusto pensile.



    GERANI VARIETA' A FUSTO ERETTO


    gerani_NG1



    GERANI VARIETA' A FUSTO PENSILE


    gerani_NG4



    GERANI VARIETA' ALL'EDERA A FUSTO ERETTO


    gerani_NG8



    Il geranio ha una fioritura lunghissima che va dall'inizio della primavera alla fine dell'estate.

    Le tante varietà di questa pianta producono fiori di colori che vanno dal bianco al rosso, passando per il rosa ed il lilla, una vera e propria esplosione di colori.
    Le loro foglie sono molto spesse e assumono sovente la forma di un cuore e i fusti possono essere eretti o pensili.
    Queste piante, sempre a seconda della varietà, possono allargarsi sino ad una sessantina di centimetri e non raggiungono altezze elevate.


    -
  7. .

    COLTIVARE I GERANI IN VASO SUL BALCONE O IN GIARDINO


    fiori_edibili_geranio


    Potrete coltivare i gerani sia in vaso che in giardino a seconda dello spazio che avete a vostra disposizione, infatti le piante di geranio sono molto adatte alla coltivazione in vaso ma le potrete posizionare anche in un’aiuola fiorita del vostro giardino.

    La coltivazione in vaso ha la comodità di poter spostare i gerani all’ombra, al sole o in un luogo riparato dal freddo, dal vento e dalle piogge in caso di necessità.



    IL GERANIO ANTIZANZARE (Pelargonium graveolens) O ERBA ROSA
    I GERANI ODOROSI PROFUMATI ANTIZANZARE


    gerani-odorosi_NG3


    I gerani odorosi possiedono naturalmente il loro profumo, e probabilmente il motivo principale è l'autodifesa.
    Il geranio è una delle piante antizanzara per antonomasia.
    Il Pelargonium graveolens tra i gerani è il più efficace.



    E' una pianta erbacea appartenente al genere dei gerani aromatici, il geranio odoroso non ha fioriture importanti come le altre specie, tuttavia le foglie sono particolari e di una bellezza unica, variegate nei colori, profumate e vellutate al tatto.
    E' proprio toccando le foglie che si avverte immediatamente una ventata di profumo, inoltre ogni specie ha una forma diversa, le più comuni sono a tre o a cinque lobi, altre sono palmate, altre dalla forma così particolare da sembrare di pizzo.

    I fiori di colore bianco, lilla o bordeaux, in base alla specie, sono piccolini e poco appariscenti ma così delicati e semplici da essere davvero gradevoli alla vista.
    Da esporre sui davanzali o sulle terrazze per godere del piacevole profumo che emanano, i gerani odorosi crescono vigorosamente, pertanto hanno bisogno di vasi ampi e di annaffiature frequenti.

    Esistono molte varietà che oltre a differenziarsi per l’aspetto estetico della pianta, si differenziano anche in base all’odore che emanano.

    Ad esempio il Tomentosum emana un odore di menta, il Subliguasum di fragola, il Better Lemon di limone, Il Prince of Orange di arancio, il Citridorum di mandarino e l’Odoratissimo di mela.

    Il profumo emanato, non solo è molto gradevole da sentire ma è molto utile, soprattutto nei mesi estivi, per tenere lontane le zanzare.

    Il geranio odoroso è una pianta che si adatta facilmente, pertanto, può vivere sia in ambienti interni che esterni, fiorisce dalla primavera all'autunno e va in riposo vegetativo durante l'inverno.
    Affinché la pianta cresca rigogliosa e abbia quindi una fioritura abbondante, è consigliabile potarla vistosamente all'inizio della primavera e provvedere a mettere del terriccio nuovo nel suo vaso.
    Durante l'operazione di annaffiatura è consigliabile stare attenti a non bagnare i fiori perché potrebbero rovinarsi, è necessario invece bagnare bene la pianta alla base affinché l'acqua arrivi velocemente alle radici.

    Ne linguaggio dei fiori, regalare un geranio significa essere intenzionati ad avere dei rapporti seri e stabili.

    Provenendo da zone quasi desertiche del Sud Africa, avranno sviluppato questa caratteristiche per difendersi dagli animali, tuttavia, non sappiamo perché gli aromi siano vari e molto simili agli odori di alcuni frutti o di altre piante aromatiche.
    Coloro che scoprirono per primi questa specie di pianta diffusero immediatamente la sua coltura in Europa, creando anche numerosissimi ibridi che continuano ad aumentare ancora oggi.
    Non a tutti piace il loro profumo, o meglio, sono molto più apprezzati quelli che odorano di limone, menta o arancio, altri tuttavia hanno dei profumi non ben definiti e talvolta molto particolari che non sono sempre graditi. Basta pensare che alcuni profumi emanati assomigliano a quello del pepe, della cannella, della noce moscata, dello zenzero, odori di spezie particolari, che non tutti apprezzano.

    SEMINARE I GERANI

    I gerani si seminano in vaso o in giardino in primavera a partire dall’inizio della stagione, tra marzo e aprile, oppure a settembre, all’inizio dell’autunno. I gerani si possono seminare a spaglio cioè distribuendo i semi nel terreno con le dita oppure si possono creare dei piccoli solchi con delle bacchette di legno su cui disporre i semi. Potete seminare i gerani anche a gennaio o febbraio ma in questo caso dovrete farlo solo in vaso e in un luogo riparato.

    I tempi di germinazione dei semi di geranio possono variare in base alle temperature esterne ma in ogni caso si aggirano tra una settimana e 10 giorni.

    E’ consigliabile seminare i gerani in primavera o comunque durante la bella stagione per favorire la germinazione dato che le temperature ideali sono comprese tra i 20 e i 24°C.

    TRAPIANTARE I GERANI

    Se avete acquistato delle piantine di geranio da trapiantare in vaso o in giardino o se avete la necessità di trapiantare altrove i vostri gerani scegliete come periodo ideale l’inizio della primavera. A marzo effettuate il rinvaso dei vostri gerani, delle piantine coltivate da voi o di quelle acquistate in vivaio. Scegliete vasi di terracotta o di plastica se continuerete la coltivazione in vaso oppure trapiantate i grani in giardino sempre all’inizio della primavera. I vasi più adatti per coltivare i gerani sono in terracotta ma per questioni di peso e di spazio si possono usare i vasi di plastica.

    CLIMA ED ESPOSIZIONE PER I GERANI

    I gerani amano le esposizioni soleggiate ma potrete coltivarli anche a mezz’ombra, sia in giardino che sul balcone. Attenzione al sole eccessivo che durante l’estate potrebbe rovinare i vostri gerani.
    I gerani amano il clima caldo tipico dell’estate e della primavera.
    Si possono coltivare durante la bella stagione da Nord a Sud, anche nelle zone di montagna.

    TIPO DI TERRICCIO PER I GERANI

    Scegliete un terriccio specifico per gerani presso il vostro vivaista di fiducia e mescolatelo con n terzo di compost di origine vegetale.
    In questo modo potrete arricchire la vostra aiuola dei gerani o il terriccio dei vostri gerani coltivati in vaso. Nel caso della coltivazione in vaso disponete sul fondo uno strato di palline di argilla espansa.

    ANNAFFIARE I GERANI

    Le innaffiature dei gerani variano in base alle stagioni. In primavera innaffiate i gerani tre volte alla settimana mentre in estate li potrete innaffiare anche tutti i giorni sia in vaso che in giardino, sempre tenendo conto delle condizioni climatiche e delle piogge della vostra zona.
    Quando innaffiate i gerani non bagnate le foglie e non lasciate mai ristagni nei sottovasi.

    LA POTATURA DEI GERANI

    Quando i fiori dei gerani iniziano a seccare dovrete effettuare una cimatura e tagliando appena sotto la base del fiore.
    Così i vostri gerani continueranno a rifiorire.
    Rimuovete i fiori secchi dei gerani sia all’inizio della primavera per favorire la nuova fioritura sia alla fine della stagione dei gerani, in autunno, per preparare la pianta al riposo.


    -
  8. .

    IL KIWI


    coltivare_kiwi_2


    I kiwi sono dei frutti di origine orientale ma la loro coltivazione è ormai molto comune in Italia.
    Anche nelle regioni del Centro-Nord si possono coltivare delle piante di kiwi nel proprio giardino. Basta conoscere tutti i segreti di coltivazione dei kiwi per avere i frutti a disposizione quando sono di stagione.

    E’ importante ricordare che il kiwi è una pianta rampicante e che dunque ha la necessità di strutture di sostegno molto solide per svilupparsi. Le strutture di sostegno devono durare nel tempo e devono riuscire a sorreggere i rami carichi di frutti.

    La coltivazione dei kiwi fa nascere piante molto forti e rigogliose. Possono dare frutti per molti anni se coltivate nel modo giusto.

    Il kiwi ama le esposizioni ombreggiate. Dunque scegliete un posto del vostro giardino che non sia in pieno sole per posizionare le vostre piante. Tenete conto che con le piante di kiwi potrete attrezzarvi per formare un pergolato.

    Il Kiwi ama la posizione di penombra rappresenta la soluzione ideale per coltivare le piante di kiwi. Scegliete anche un punto riparato dal vento. I kiwi non amano molto la siccità e preferiscono i luoghi piovosi.

    Per quanto riguarda la tipologia del terreno di coltivazione, preferite una zolla dalla terra neutra oppure dal pH leggermente acido.
    I kiwi non amano i terreni alcalini e con presenza di calcare.
    Un metodo naturale per acidificare il terreno è la concimazione con i fondi di caffè, lo stesso trucco che si utilizza per coltivare le rose. Inoltre potrete arricchire il terreno con il compost domestico ricavato dagli scarti vegetali che vi servirà come concimante naturale.

    Potrete trovare le piantine di kiwi da coltivare nel vostro vivaio di fiducia. Scegliete un terreno fresco e ben drenato per trapiantarlo e innaffiate subito le piante.
    In seguito noterete che le piante di kiwi si accontentano delle piogge per sopravvivere ma innaffiate comunque il terreno quando lo vedete asciutto in superficie, soprattutto se state attraversando un periodo di siccità.
    Tenete presente che le piante di kiwi soffrono a causa del caldo, della siccità e del clima secco. Preferiscono un clima fresco e ventilato.
    Per coltivare i kiwi dovrete selezionare sia piante maschili che piante femminili. Tra le piante di kiwi femminili del vostro giardino dovrà esserci almeno una pianta maschile se volete che i kiwi producano frutti.

    Occupatevi di trapiantare le piante di kiwi nel vostro giardino in primavera. Tra una pianta e l’altra calcolate di lasciare uno spazio di circa 2 metri. Normalmente la stagione di maturazione dei kiwi è l’autunno. Li potrete gustare tra ottobre e novembre, tenendo conto che inizialmente per qualche anno la pianta non darà frutti.
    Il kiwi è una pianta molto resistente. Si sa difendere di parassiti. Dunque sarà facile per voi coltivare dei kiwi ‘bio’ senza ricorrere a pesticidi e insetticidi. Se però dovessero comunque presentarsi gli afidi o la cocciniglia sulle vostre piante di kiwi, rivolgetevi ai rimedi naturali al più presto per proteggere le piante.
    Infine, quando arriverà il momento di raccogliere i kiwi, ricordate che basta ruotarli leggermente per staccarli dalla pianta e che dunque non servono le forbici.
    Dopo la raccolta potrete potare leggermente i rami per preparare le piante alla stagione successiva.


    -
  9. .

    L'ALOE VERA


    aloe-coltivazione_NG2


    L'Aloe vera è una pianta utilizzata e coltivata da millenni per le sue qualità benefiche e ornamentali.

    Originaria dell'Africa del Sud sono più di quattrocento le specie che contraddistinguono la famiglia delle Aloeaceae.

    Le più diffuse e conosciute sono le specie di

    - Aloe barbadensis
    - Aloe arborescens.

    Adatte ai climi caldi richiedono poche attenzioni sia che vengano coltivate in casa o all'esterno.
    L'unica fondamentale accortezza è di non farle subire gelate e temperature troppo rigide.
    Negli ambienti chiusi l'Aloe coltivazione richiede luce diretta e poca acqua.
    L'irrigazione deve essere limitata d'inverno, se si esagera si rischia di fare marcire le radici.
    In estate sopporta lunghi periodi di siccità e temperature torride.
    In base alle specie le piante di Aloe fioriscono per lo più dall'inverno alla primavera.

    Coltivazione Aloe in vaso in casa

    Pianta di Aloe vera in vaso Poche cure e tanti benefici a portata di mano con la coltivazione Aloe in casa. La pianta, infatti si adatta bene agli ambienti interni, purché riparati da correnti e da temperature non inferiori ai venti gradi. Può essere riprodotta attraverso la semina oppure attecchisce anche per talea, l'importante è non mantenere troppo umido e bagnato il terriccio. Le piante di Aloe si crescono anche in vaso e vivendo in casa hanno bisogno di un'esposizione diretta alla luce. La comodità di questa pianta non riguarda solo la poca manutenzione che richiede ma anche tutti i benefici che, attraverso la sua applicazione, ha l'organismo.
    Da provare su qualche piccola bruciatura, la polpa carnosa delle foglie si può estrarre facilmente con un cucchiaio, l'applicazione garantirà una protezione antibiotica naturale e fortemente cicatrizzante.

    L'Aloe variegata

    Delle diverse specie di aloe esistenti in natura, l'aloe variegata è forse quella più ricca di fascino e in grado di colpire l'occhio: non a caso, la sua vasta diffusione ha molte ragioni.

    L'Aloe barbadensis

    è più diffuso con il nome Aloe vera, la specie appartiene alla famiglia delle Liliaceae. Foglie dalle punte aguzze, lanceolate, carnose e disposte a ciuffo, proveniente dall'Africa ...
    Coltivare aloe
    Aloe barbadensis miller, o Aloe Vera Per coltivare una pianta di aloe vera in vaso si può semplicemente acquistarla in vivaio, chiedendo possibilmente che sia in un terreno biologico e che biologicamente sia stata cresciuta.

    L'Aloe Arborescens

    è una pianta appartenente alla famiglia delle Aloacee che conta più di 400 diverse specie. Spesso si presenta in grossi cespugli molto ramificati e può raggiungere anche un'altezza ...

    Coltivazione e riproduzione dell'Aloe

    Fiore di Aloe arborescens Semina e talea sono i due metodi per coltivare L'Aloe.
    I semi devono essere interrati nel mese di marzo, la temperatura da mantenere, per una corretta germinazione, non deve andare al di sotto dei venti gradi.La riproduzione per talea consiste nel recidere alla base una delle foglie più esterne alla pianta.
    Occorre lasciare riposare la talea per un paio di giorni prima di effettuare il rimpianto in vaso.
    È preferibile utilizzare per l'Aloe coltivazione un terriccio composto da torba e sabbia, elementi che agevolano il processo di attecchimento, la creazione di nuove radici e la crescita della pianta stessa.
    La concimazione non deve avvenire in maniera tropo frequente e se la pianta, viene anche utilizzata per la benefica gelatina, è consigliabile somministrare solo componenti organici e biologici.

    Utilizzi dell'Aloe

    Pianta di Aloe vera Facile da coltivare e pratica da utilizzare.
    L'Aloe barbadensis o l'Aloe arborescens è una vera manna per curare i piccoli disturbi della pelle.
    La morbida polpa delle foglie a spada rappresenta un vero e proprio antibiotico e antinfiammatorio naturale. L'applicazione cutanea garantisce numerosi effetti contro le irritazioni, gli arrossamenti, le bruciature e i danni causati da una cattiva esposizione solare. Le sue qualità cicatrizzanti aiutano il derma ad eliminare eventuali cicatrici o macchie scure.
    L'aloe coltivazione garantisce una quantità di piccoli rimedi notevoli per la cura della propria pelle, per questo è importante che le piante vengano trattate con concimi biologici e non chimici.
    La pianta di Aloe non è solo una pianta decorativa da corredare alla casa, è un vero e proprio toccasana sempre a portata di mano.


    aloe_NG5


    -
  10. .

    CACTACEE - ADROMISCHUS-COOPERI


    cbe33e19fe3713cfa28ff446d713c899


    Ha Fusto breve, molto ramoso con numerose foglie cilindriche, poi appiattite, ondulate verso l'apice, verdi con macchie brune.

    Infiorescenze alte 20 centimetri, con fiori addossati all'asse, rossicci.

    Esposizione al sole. Annaffiare ogni 7-8 giorni da marzo a settembre, una volta al mese durante i mesi invernali.

    Temperatura minima: -4°C. Temperatura ottimale per la germinazione dei semi: 15-21°C.

    Non seminare nel periodo troppo caldo d'estate. Si riproduce facilmente per talea di foglia.

    Composta del terreno : 7 parti di lapillo o pozzolana; 3 parti di terriccio di foglie o torba; 8 parti di sabbia di fiume grossolana. Inoltre 0,3 grammi di gesso e 3,5 grammi di fertilizzante base per litro di composta.


    adromischus_cooperi


    -
  11. .

    CACTACEE - ACANTHOCALYCIUM


    phoca_thumb_l_acanthocalycium-catamarcense


    Habitat: Argentina.
    Descrizione: piante globose o cilindriche. I fiori, dal tubo florale squamoso, spuntano dalla cima.
    Terreno: formula base.
    Esposizione: pieno sole e molta aria.
    Temperatura: minima di 6-7°C.
    Acqua: normale.
    Coltivazione: moltiplicazione da seme.

    Principali specie di Acanthocalycium:

    Acanthocalycium violaceum, fiori rosa-violacei, diurni, spine di colore marrone, posizione luminosa e aerata. A. glaucum; Acanthocalycium spiniflorum; A. peitscherianum; Acanthocalycium klimpelianum.; A.violaceum; Acanthocalycium catamarcense.




    ANCISTROCACTUS



    Habitat: Messico, Texas.
    Descrizione: piante globose, con sviluppo a volte verticale, possono presentare radice a fittone, una spina a forma d'uncino, grosse areole.
    I fiori, diurni, spuntano dalla sommità.
    Prediligono i pendii con suolo calcareo ad altitudini comprese fra i 200 e i 2000 metri.
    Sinonimo Grandulicactus.
    Il genere è ora compreso in Sclerocactus e comprende alcuni Hamatocactus.
    Terreno: formula minerale, oppure un miscuglio di pomice, lava, sabbia e argilla con una piccola quantità di humus, pH 7,5. Versare della ghiaia nei pressi del fittone e del colletto, per il pericolo di marciumi.
    Esposizione: posizione ventilata, al riparo dalla pioggia ed in pieno sole.
    Temperatura: minima di 2-3°C.
    Acqua: Frequenti spruzzature, anche giornaliere da marzo ad ottobre. Le annaffiature cominciano quando la temperatura, anche notturna, si stabilizza sui 20°C. e terminano con l'inizio dell'autunno. Evitare gli eccessi d'umidità ed i ristagni.
    Non bagnare da metà luglio a metà agosto.
    Coltivazione: moltiplicazione facile da seme, a volte si preferisce l'innesto. Deleteria l'elevata umidità invernale.

    Principali specie di Ancistrocactus: <ancistrocactus scheerii, delicata, marcisce con facilità; si conosce la forma brevihamatus, megarhizus, tobuschii (consigliabile l'innesto);


    phoca_thumb_l_ancistrocactus-uncinatus


    Ancistrocactus uncinatus, ssp. wrightii e crassihamatus (il meno esigente), pianta glauca, areole lanose, lunga spina centrale, soggetta a muffe, preferisce il sole, annaffiare durante la bella stagione ogni 10 giorni, temperatura minima di -10°C. Sinonimo di Echinocactus u., Grandulicactus u., Hamatocactus u.


    -
  12. .

    AGAVACEE


    phoca_thumb_l_agave-potatorum-compacta-nana


    Habitat: zone tropicali e subtropicali del continente americano, con particolare riguardo al Messico, Indie occidentali, America centrale, Panama, Venezuela, Colombia, Perù, Bolivia, Mediterraneo.
    Trattasi di piante monocotiledoni, monocarpiche o policarpiche, per lo più xeromorfe.
    E' quasi sempre presente la spina apicale, a volte le spine compaiono anche lungo i margini. Radici lunghe e numerose, fusto breve, con rosetta di foglie carnose dotate di molte fibre.
    L'infiorescenza terminale, molto vistosa, compare quando la pianta ha raggiunto la maturità.
    L'impollinazione è operata da insetti ed uccelli. Secondo gli studi più aggiornati la famiglia si divide in due tribù:Yucceae (Barlett), presenta margini fibrosi, fiori attinomorfi, antere dardiformi, ovario supero, embrione diritto; Agaveae, presenta margini per lo più dentellati,fiori attinomorfi, ovario infero, antere allungate con embrione ricurvo.


    phoca_thumb_l_agave-ferdinandi-regis


    Terreno: formula base, più 0,5% di calcio.
    Esposizione: pieno sole.
    Temperatura: minima invernale da 5°C a 10°C secondo la provenienza. Non gradiscono un'elevata escursione termica.
    Acqua: normale. Temono l'acqua nella rosetta e l'eccessiva umidità del suolo. Resistenti alla siccità, si propagano per pollone e seme.
    Coltivazione: piante calcicole di non difficile coltivazione, amano le concimazioni ricche di potassio.
    Molti generi sono rustici, anche se temono i marciumi radicali. Alcune specie diventano molto grandi e necessitano di vasi profondi
    Principali generi: Tribù Yucceae: Hesperaloe, Yucca.
    Tribù Agaveae: Agave, Furcraea.


    -
  13. .

    UNA SIEPE FIORITA IN GIARDINO



    Molti di noi hanno in giardino o sul terrazzo una siepe, piccola, grande, enorme, con spine, sempreverde;

    Esistono svariate tipologie di piante adatte a costituire una siepe, anche se spesso si utilizzano piante sempreverdi, caratterizzate da un fogliame denso e fitto, in modo che possa assolvere ad una delle funzioni fondamentali svolte da una siepe, ovvero fungere da parete divisoria, dai nostri vicini, da una strada rumorosa, tra varie parti del
    giardino.

    Generalmente le piante più diffuse come piante da siepe non sono particolarmente belle decorative, si tratta semplicemente delle piante che più facilmente e velocemente possono costituire uno schermo, possibilmente che duri per tutto l’anno.

    Non sempre però è necessario che la nostra siepe sia sempreverde, e non sempre è
    necessario che non sia decorativa: esistono tante piante di facile coltivazione, che possono venire utilizzate come siepi, e che, se correttamente coltivate, possono anche donarci una ricca fioritura.



    SIEPI FIORITE CON RAMPICANTI


    siepi-con-fiori_NG2


    I rampicanti più diffusi, in genere utilizzati come siepi o schermature di terrazzi o di parte del giardino, sono sicuramente il trachelospermum jasminoides (a cui possiamo assimilare anche i vari gelsomini bianchi, ma solo nelle zone più calde d’Italia), detto anche gelsomino sempreverde, che produce una cascata di fiori bianchi per lunghi mesi, e il glicine, rampicante a foglia caduca, con una bellissima fioritura primaverile, che sporadicamente si ripresenta nell’arco dei mesi caldi.

    Nelle zone costiere anche le buganvillee vengono spesso utilizzate come siepi, con la loro splendida fioritura divengono sicuramente una delle piante principali e più vistose del giardino, ma solo nelle zone con inverni miti.



    SIEPI SEMPREVERDI



    Molti anche i sempreverdi dalla ricca fioritura, spesso diffusi comunemente come piante da siepe, come pyracanhta e cotoneaster, forse tra le siepi da bacca più diffuse in Italia; anche la mahonia e l’oleandro sono molto diffusi, la prima ha una bellissima fioritura gialla in primavera, con fiori intensamente profumati di miele, l’oleandro invece produce fiori per tutta l’estate, e ne esistono varietà anche a fiore doppio.

    Camelie e rododendri sono interessanti per creare una siepe nelle zone più fresche e umide del giardino, sempre con un terriccio per piante acidofile, pena il completo ingiallimento delle foglie e il deperimento rapido degli arbusti.

    Tra le “novità” degli ultimi anni troviamo grevillee, leptospermum, callistemon: piante sempreverdi un po’ bizzarre, dalla fioritura estiva, che spesso però temono il gelo intenso e prolungato, e quindi non sono adatte per tutti i giardini italiani.



    SIEPI A FOGLIA CADUCA


    rododendro


    Spesso le nostre siepi delimitano un’area del giardino, oppure vengono utilizzate per ombreggiare una zona molto calda in estate; non sempre è necessario che lo schermo prodotto dalla siepe sia presente tutto l'anno, esistono molti casi in cui una siepe a foglie caduche può servire egregiamente al suo scopo, anche se in inverno è priva di foglie.

    Ad esempio molti di noi hanno l’area vicino al barbecue schermata da una siepe, perché quando prepariamo la grigliata con gli amici preferiamo non divenire uno spettacolo per tutto il vicinato; oppure capita di schermare con una siepe la zona vicino alla piscina, o al lettino prendisole. Chiaro che tali schermature sono fondamentali in primavera ed in estate, ma in novembre difficilmente organizzeremo un barbecue, e altrettanto difficilmente decideremo di dedicarci al nudismo in giardino, soprattutto se viviamo nel bel mezzo della pianura Padana.

    Esistono quindi molte siepi che potrebbero tranquillamente essere costituite da piante a foglie caduche, perché il loro scopo di schermatura è fondamentale soltanto durante la bella stagione.

    In questi casi, invece di utilizzare una comunissima pianta da siepe sempreverde, possiamo scegliere delle specie a foglia caduca, magari che abbiano anche una bella e ricca fioritura.

    Le più classiche sono le siepi di forsizia, albero delle farfalle (buddleja), cotogno giapponese (chaenomeles japonica) e lillà (siringa); si tratta di arbusti di facile coltivazione, che possono facilmente venire coltivati gli uni a fianco agli altri, senza subire danni a causa del gelo, e che non necessitano di cure particolari. In vivaio si trovano facilmente, e negli ultimi anni sono state introdotte varietà particolari, come i lillà con i fiori dai colori più strani, comprese quelle con fiori molto scuri che presentano il bordo candido.

    Di facile reperimento in vivaio anche arbusti dallo sviluppo abbastanza compatto, adatti in quei casi in cui la siepe è una semplice divisoria all’interno di uno stesso giardino, quasi una bordura, ma fiorita; in questo caso si utilizzano abelie, weigelia, kolkwitzia, o anche le diffusissime rose, in sostanza si tratta di un valido sostituto fiorito ai comuni bossi nani.

    Molto belli e di facile coltivazione tutti quegli arbusti a foglia caduca dalla bella fioritura primaverile di colore bianco candido, come deutzia, amelanchier, spirea, raphiolepis, fiore dell’angelo (philadelphus coronarius). Ottimi per formare una siepe anche le ortensie, anche se in genere non divengono di dimensioni molto alte, o anche gli ibischi a foglia caduca, che continuano a fiorire per tutta la bella stagione.



    LA POTATURA DELLE SIEPI


    curare-siepi-da-giardino_NG3


    Tutte le piante utilizzate per costituire siepi producono fiori, e molte di esse hanno fioriture vistose e decorative; peccato che l’esuberanza di alcune varietà di piante, e di alcuni giardinieri, ci porta a potatura drastiche già a fine inverno, che in genere vanno ad asportare la gran parte dei futuri boccioli.

    Avendo la pazienza di attendere dopo la fioritura per “sistemare” la siepe, e per conformarla al nostro ideale mentale di siepe, potremmo godere anche della splendida e ricca fioritura bianca della photinia, peccato che ogni anno, a partire da febbraio, vediamo svariati esseri, muniti di cesoie, che vanno a tagliare impietosamente i fiori di photinie, cercis, viburni, pyyracanthe...

    Per godere di una siepe fiorita sicuramente è importante scegliere la pianta più adatta, altrettanto importante è però conoscere le caratteristiche delle piante che stiamo ponendo a dimora; se è vero che le rose ibride producono fiori soltanto sul legno nuovo, quello dei nuovi germogli di cui stimoliamo lo sviluppo attraverso la potatura, è anche vero che se potiamo un cercis a fine inverno stiamo asportando la gran parte dei boccioli floreali, che la pianta produce soltanto sul legno vecchio, e i nuovi rami prodotti in primavera non porteranno alcun fiore.

    Quindi, quando poniamo a dimora in giardino un nuovo arbusto, cerchiamo di imparare a conoscerlo: se produce fiori soltanto sul legno vecchio, o se prepara le gemme che portano fiori già in autunno, allora andremo a potarlo soltanto dopo la fioritura, potremo godere
    così dello spettacolo dei fiori sbocciati, tanto più bello quanto più è grande la siepe.

    Se invece le piante da noi scelte produrranno fiori soltanto sui rami nuovi, quelli che cominceranno a produrre in primavera, allora la potatura potrà essere effettuata già a fine inverno, per stimolare la produzione di nuovi rami, che porteranno più fiori.


    -
  14. .

    LE ORTENSIE


    coltivazione_NG14


    L’ortensia è una pianta ornamentale molto diffusa nei giardini che decora con i suoi colori meravigliosi. Specialmente per la formazione di Cespugli colorati.

    Si tratta di una pianta originaria della Cina arrivata in Europa nel 18esimo secolo e che ora è normalmente coltivata un po’ ovunque sia in vaso che in giardino.

    Le foglie dell’ortensia sono di un bel colore verde brillante, hanno il margine dentellato e sono caduche.
    Ciò che interessa di più i giardinieri e chi ama le ortensie è però il colore dei loro fiori che per alcune varietà può cambiare a seconda del pH del terreno.

    Scopriamo come coltivare le ortensie in giardino, come potarle e come mantenere al meglio il colore dei loro fiori.


    ortensia-di-fioritura-blu-nel-giardino-112601419


    I FIORI COLORATI DELL'ORTENSIA


    I fiori dell’ortensia sono riuniti in infiorescenze di forma tendenzialmente sferica che possono assumere colori diversi: rosa, azzurro, bianco e violetto sono le sfumature più comuni. Alcuni appassionati di giardinaggio sanno come coltivare le ortensie per ottenere fiori di un determinato colore.

    Infatti per le varietà H. macrophylla e H. serrata vale la regola del pH del terreno che determina il colore dei fiori.
    I pigmenti dei fiori di ortensia sono sensibili alla presenza di ioni di alluminio. In definitiva, intervenire per modificare il pH del terreno dove cresce l’ortensia può variare il colore dei fiori di questa pianta.

    - Fiori di ortensia blu: se il pH del terreno è acido, inferiore a 6.
    - Fiori di ortensia rosa: se il pH del terreno è basico/alcalino, superiore a 6.

    Le ortensie di colore blu crescono in un terreno acido mentre le ortensie di colore rosa crescono in un terreno alcalino. Se preferite mantenere blu il colore delle vostre ortensie provate a rendere più acido il terreno aggiungendo dei fondi di caffè. In alternativa nei negozi di giardinaggio si trovano dei prodotti specifici.

    Il significato dei fiori d'ortensia è legato ad una storia d'amore.

    Philibert Commerson, l'esploratore naturalista che portò per la prima volta l'ortensia dalla Cina all'Europa, aveva al suo fianco durante la spedizione di esplorazione l'amante Hortense Barrè, che vi partecipò vestita da uomo.
    Il nome del fiore deriva chiaramente dal nome della donna. Regalare i fiori di ortensia significa dichiarare il proprio amore per una persona, un amore unico e profondo.

    Come coltivare l’ortensia in giardino

    Per coltivare l’ortensia in giardino dovrete partire da una piantina acquistata in vivaio o da una talea di ortensia realizzata da voi da un’altra pianta o ricevuta in dono.

    Scavate nel terreno una buca abbastanza profonda da contenere le radici dell’ortensia senza problemi e riempitela con un mix di terriccio fresco e di torba. Se volete mantenere acido il pH del terreno aggiungete dei fondi di caffè oppure usate un terriccio adatto alle piante acidofile.

    L’ortensia ama gli ambienti freschi ed umidi, predilige la posizione di mezzombra e mal sopporta l’esposizione al sole diretto. Dunque per coltivare l’ortensia potrete scegliere un angolo riparato del vostro giardino o che comunque non sia in pieno sole.

    L’acqua per innaffiare le ortensie non deve essere troppo calcarea per non alterare il pH del terreno.
    Ad esempio potrete conservare e usare l'acqua piovana se l'acqua del rubinetto risulta calcarea.
    Innaffiatele spesso perché la superficie del terreno deve essere sempre umida.
    Aumentate le innaffiature in estate e durante la fioritura. Il consiglio è di innaffiare le ortensie la mattina presto e la sera, due volte al giorno quando fa caldo.

    Come coltivare l’ortensia in vaso

    Per coltivare l’ortensia in vaso seguite le stesse indicazioni che valgono per l’ortensia coltivata in giardino, con qualche accortezza in più. Scegliete un vaso abbastanza grande, proporzionato alle dimensioni della pianta.

    Svuotate sempre il sottovaso dell’ortensia per evitare i ristagni idrici che potrebbero far marcire le radici e far morire la pianta. Se vivete in una zona dagli inverni freddi fate bene a coltivare l’ortensia in vaso così potrete trasferirla all’interno nei mesi dal clima più rigido, lasciandola in locali con temperatura sui 13-15°C.

    Per fare in modo che le dimensioni della vostra ortensia rimangano adatte alla coltivazione in vaso potate la pianta durante il periodo di riposo, idealmente dopo la fine della fioritura in autunno o in inverno e prima dell’arrivo della primavera.

    Come potare l’ortensia

    Per potare bene l’ortensia è necessario intervenire per eliminare i rami rovinati, troppo lunghi o che si incrociano in modo da dare alla pianta una forma armoniosa. Inoltre dovrete ricordare di intervenire con la potatura delle ortensie alla fine dell’inverno, quando il clima diventa più mite e per favorire la futura fioritura. Le ortensie fioriscono in estate e fino all’inizio dell’autunno.

    Infine tenete conto che le ortensie vanno potate solo per contenerle e dopo la fioritura, per ripulirle da rami danneggiati o deboli.

    Come fare una talea di ortensia

    Fino alla fine dell’autunno è il periodo perfetto per fare le talee di ortensia in modo da avere una piantina vigorosa da trapiantare in primavera. Le talee servono per ottenere altre piante di ortensia da una pianta già esistente.
    Potrete arricchire così il vostro giardino con nuove ortensie, oppure regalarle


    -

    Edited by MaryRosa - 4/7/2019, 21:42
  15. .

    IL MIRTO (Il Myrtus Communis subsp. Tarentina L. 1753)


    Myrtus_tarentina-2-00


    ETIMOLOGIA: il nome del genere è coniato dal termine greco antico col quale veniva denominata questa pianta, mýrtos, affine a mýros (profumo, balsamo, unguento odoroso), da cui anche il termine mirra, ed a Myrsine, una fiera e giovane sacerdotessa ed atleta, trasformata da Afrodite in una pianta di mirto dopo essere stata uccisa da un giovane da lei sconfitto nei giochi.

    Il Myrtus Tarentina
    famiglia: Myrtaceae
    sinonimi: Myrtus communis "Tarentina"
    nomi comuni: mirto tarantino

    Questa pianta era così chiamata per il piacevole profumo che le sue foglie ed i suoi fiori diffondono, nonchè per l'olio aromatico che si estrae dalle sue bacche.
    L'epiteto specifico proviene dall'aggettivo latino communis (comune, frequente), a sottolineare la grande diffusione delle piante di questa specie in ambiente mediterraneo. L'appellativo tarentina indica la provenienza di questa sottospecie dalla zona di Taranto.

    il Mirto Tarantino è un piccolo ed elegante arbusto sempreverde, fortemente aromatico, alto generalmente fino a 1-1,5 metri, dalla crescita molto lenta, con dimensioni più contenute e portamento più compatto, denso e rotondeggiante, in confronto al mirto comune, rispetto al quale mostra anche avere una maggiore adattabilità ai terreni calcarei ed alle basse temperature.

    Come il mirto comune predilige esposizioni soleggiate ma al riparo dai venti freddi: in zone a clima invernale rigido va coltivato in vaso e riparato durante la stagione fredda. Il rinvaso va effettuato ogni anno in marzo–aprile, fino a che non si è raggiunta la dimensione finale del vaso; a questo punto si sostituisce lo strato superficiale del terreno.

    Le piante adulte sono resistenti alla siccità. L’annaffiatura è quindi necessaria per le piante giovani, subito dopo la messa a dimora, o per le piante in vaso, soprattutto nei mesi estivi: in questo periodo si aggiunge ogni mese un concime liquido alla dose di 1 g/l.

    - il tronco è ramificato, con una corteccia bruno-rossastra che si sfalda in squame e diventa grigiastra nel tempo. I giovani getti sono ascendenti e non ramificati, con foglie, profumate e lucide, di colore verde scuro e forma ellittico lanceolata, quasi senza picciolo, che crescono opposte sul fusto con internodi molto ravvicinati.

    - il fiore ed i frutti hanno caratteristiche simili a quelli del mirto comune.

    USO ALIMENTARE ED OFFICINALE

    L'utilizzo del mirto come pianta medicinale risale già agli antichi greci e romani: infatti tutte le parti della pianta, foglie, fiori e frutti, sono ricche di oli essenziali e di sostanze aromatiche, per cui possono essere impiegate in erboristeria per la preparazione di infusi, decotti, e tisane utili a combattere diverse affezioni.

    In particolare il mirtolo, contenuto in gran quantità nelle foglie e nei frutti, ha proprietà balsamiche (affezioni delle vie respiratorie), sedative (tosse), digestive, antibatteriche (cistiti ed infezioni delle vie urinarie), carminative (contro i gas intestinali), astringenti (diarrea), toniche e depurative (affezioni della pelle). Le rese più elevate sono possibili nell'epoca della fioritura, che costituisce il periodo balsamico della specie.

    Nel medioevo i profumieri ottenevano dai fiori di mirto, per distillazione, un’essenza chiamata 'acqua degli angeli' dalle proprietà tonificanti e astringenti per l’epidermide, mentre si utilizzavano le bacche mature per fabbricare inchiostri e coloranti naturali, utilizzati soprattutto nelle concerie.

    Il consumo del mirto allo stato fresco può considerarsi inesistente, mentre le foglie e le bacche vengono molto impiegate sia per insaporire i piatti di carne e di pesce, sia per aromatizzare salumi (sembra che la mortadella abbia questo nome perchè una volta veniva aromatizzata col mirto).

    In Sardegna è molto diffusa la trasformazione artigianale ed industriale delle bacche in liquori, vini aromatici, marmellate e dolciumi.


    -
552 replies since 19/5/2008
.