LE BROMELIACEE

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    MaryRosa

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    LE BROMELIACEE




    La famiglia delle Bromeliacee viene usualmente divisa in tre sottofamiglie:


     Bromelioideae, Pitcairnoideae e Tillandsioideae.


    Conta circa cinquanta generi, e più di duemila specie, diffuse nelle zone tropicali e subtropicali di Asia e America, con una sola specie originaria dell'Africa. Si tratta di piante erbacee perenni, sempreverdi; esistono alcune specie succulente.


    In genere sono epifite, ma esistono molte specie litofite e terricole; hanno fusto corto o assente; le foglie sono allungate, rigide e spesse, in tutte le tonalità del verde, anche variegate, striate o fasciate; sono riunite in rosette compatte, che formano un vaso, adatto a contenere l'acqua piovana, di cui si servono le piante durante i periodi siccitosi.
    La gran parte delle Bromeliacee proviene da luoghi in cui non può godere di molto terreno, hanno quindi un apparato radicale decisamente contenuto, che si sviluppa meglio in vasi di piccole dimensioni.




    Lo sviluppo delle bromeliacee


    Queste piante hanno una crescita abbastanza particolare, infatti raggiunte le giuste dimensioni cominciano a produrre una infiorescenza che in genere ha dimensioni abbastanza cospicue rispetto al resto della pianta; questa infiorescenza è costituita di solito da un fusto allungato, che portano numerose brattee simili a carta, di colore sgargiante, lucide; per alcune settimane tra le brattee sbocciano piccoli fiori, di solito bianchi o lilla.


    Dopo che tutti i fiori sono appassiti la pianta comincia a produrre alcuni germogli laterali; Man mano che i germogli si sviluppano la pianta "madre" tende a deperire, fino a disseccare completamente.


    Quindi le nuove piante cominceranno a produrre il fusto con le brattee.
    In genere il rinvaso e la riproduzione delle Bromeliacee si effettuano dopo la fioritura, prelevando i singoli germogli e piantandoli come esemplari singoli. Oppure si possono coltivare in un unico vaso di dimensioni maggior.


     


    Cure colturali


    Queste piante sono di origine tropicale, ma possono sopportare brevi periodi di siccità, poichè le foglie carnose tendono ad immagazzinare una buona quantità d'acqua; sono quindi molto adatte ad essere coltivate nei nostri appartamenti, dove il clima è spesso molto asciutto.


    Poniamole in un luogo possibilmente luminoso, dove non siano soggette a sbalzi di clima, e lontano da fonti di calore quali caminetti o termosifoni.


    Le annaffiature saranno regolari, evitiamo però di bagnare il terreno o di lasciare l'acqua nel sottovaso, piuttosto procediamo riempiendo il piccolo calice che si forma tra le foglie.


    Utilizziamo preferibilmente acqua scarsamente calcarea, a cui ogni 20-25 giorni aggiungeremo piccole quantità di fertilizzante.




    Non esitiamo a rimuovere le foglie rovinate o danneggiate, così come l'infiorescenza appassita o secca, in questo modo scongiureremo lo svilupparsi di malattie fungine.
    Durante i mesi caldi e durante l'inverno ricordiamo di vaporizzare periodicamente la pianta, utilizzando acqua demineralizzata; ogni 2-3 mesi procediamo anche alla pulitura del fogliame, utilizzando un panno morbido leggermente umido.

     
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