LA CURA DELLE PIANTE D'APPARTAMENTO

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    LA CURA DELLE PIANTE D'APPARTAMENTO


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    Quando osserviamo una pianta d'appartamento o da fiore dovremmo sempre chiederci di che cosa hanno bisogno per mantenere sempre la loro bellezza.
    Partecipare alla cura delle piante di casa è molto divertente e bastano solo pochi minuti al giorno per concedersi uno spazio verde che divertirà non solo voi ma anche i vostri bimbi.
    La maggior parte delle nostre amiche verdi proviene da paesi tropicali dove le temperature rimangono costanti durante l'anno, calde e umide, ben riparate dalla luce sotto le chiome arboree alte.
    E' per questo che il fogliame diventa molto largo come accade ad esempio alla dieffembachia e al filodendro. Un ambiente molto luminoso e caldo consente anche di coltivare piante spettacolari come il papiro, dagli steli alti e sottili o la pachira con il tronco a treccia e fogliame molto decorativo.
    Veder crescere, rifiorire e nascere una nuova pianta grazie alle nostre cure, è una grande emozione vediamo quali sono le regole da seguire.
    L'umidità è fondamentale la maggior parte di piante da interno, ama il caldo-umido come la zona bagno, indispensabili disporre uno strato di biglie d'argilla espansa per favorire la presenza di umidità sotto la chioma.
    L'aridità dell'aria, impoveresce il fogliame e provoca la formazione di quelle macchie nere, spesso riscontrabili sulle piante dell'anthurium, di bordi secchi della spaccatura della lamina delle foglie, della caduta dei boccioli e dei fiori nelle piante dell'orchidea phalaenopsis.
    La temperatura controlla moltissimo la crescita delle piante: quando fa caldo le piante vegetano, quando fa freddo arrestano o rallentano la crescita e vanno in riposo. Come per la luce anche per la temperatura le piante hanno una diversa resistenza e necessità di calore; brevi esposizioni a basse temperature invernali o a fredde correnti d’aria e bruschi sbalzi termici estivi possono pregiudicare in pochissimo tempo la salute della pianta. L’elevato grado di umidità, sia col freddo che col caldo, tampona e protegge per breve tempo lo stress da alte o basse temperature.

    In estate la nebulizzazione delle foglie con speciali irroratori consente l’abbassamento anche consistente della temperatura intorno alla pianta e nell’ambiente circostante portando benefici molto evidenti.

    In inverno bisogna evitare il posizionamento delle piante vicino ai termosifoni o altre fonti di calore: l’irradiazione costante di calore porta a disidratazione e appassimento delle piante, in particolare le parti giovani e sottili, più sensibili e con strati sottilissimi di cellule poco protette e immediatamente raggiungibili dal calore. L’acqua per le piante è un elemento indispensabile in quanto ne regola la crescita e lo stato di benessere generale. Oltre a nutrirsene tramite l’assorbimento radicale, le piante liberano molecole d’acqua in forma di vapore con la traspirazione delle foglie e delle altre parti verdi. Questo fenomeno fa delle piante un umidificatore naturale degli ambienti esterni ed interni con la fine dispersione nebulizzata in “polvere”d’acqua.
    Il beneficio è enorme e spesso non è nemmeno sufficientemente apprezzato da tutti noi che ne fruiamo.

    L’acqua entra a far parte del terriccio di affrancamento e crescita occupando i macro e micropori presenti nel volume del vaso; l’acqua utilizzabile dalle radici è quella che resta nel vaso alla fine del completo sgocciolamento o assenza di permeabilità nel vaso crea delle situazioni di ristagno idrico, cioè un accumulo di acqua in eccesso e non utilizzabile dalle piante che crea problemi di asfissia (mancanza di ossigeno) e di trasmissione di malattie (funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Le piante assorbono dal vaso l’acqua che serve a loro in base alla necessita ed alla temperatura; pertanto è buon criterio giudicare il momento di irrigazione immergendo leggermente il dito dello strato superficiale del terriccio. Se il dito si inumidisce e qualche fibra di torba resta attaccata al dito significa che c’è ancora umidità e non serve bagnare; se il dito resta asciutto serve bagnare. Oltre a questo criterio tattile esiste anche un metodo visivo; osservando lo strato superficiale del terriccio se si nota un disseccamento e una leggera arricciatura delle fibre superficiali significa che il terriccio e scarso d’acqua e va perciò aggiunta.
    L’irrigazione va eseguita durante le ore meno calde della giornata, al mattino e alla sera; nelle ore calde solo nei casi di estrema necessità per abbassare la temperatura sulle foglie.
    In serra ed in casa le piante vanno bagnate sempre, sia in inverno che in estate, in quanto vi è sempre vegetazione e traspirazione. L’irrigazione al contrario di quanto si crede NON deve essere a dosi scarse e molto frequenti, ma abbondante ad intervalli equilibrati in relazione alla temperatura ed alla stagione, avendo l’accortezza che l’acqua raggiunga il fondo del vaso e quella in eccesso possa sgocciolare.




     
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    GLI ANTHURIUM


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    Gli Anthurium sono piante originarie del Sudamerica, caratterizzate da fiori formati da una spata e uno spadice: la spata è una specie di foglia vivacemente colorata che cresce attorno ad una piccola infiorescenza a spiga, lo spadice.
    L'Anthurium fiorisce per crica 8 settimane solitamente durante il periodo estivo, ma alcune specie possono fiorire per la maggior parte dell'anno se tenute ad una temperatura costante di 21-27 °C.

    L'Anthurium deve essere collocato in piena luce, ma non al sole (l'ideale è la penombra luminosa), e va annaffiato abbondantemente senza eccedere, usando possibilmente acqua piovana: la pianta non deve mai restare completamente asciutta.
    In estate la pianta predilige temperature intorno ai 27 °C e un'atmosfera molto umida: è opportuno sistemarla in un sottovaso riempiro di ciottoli bagnati e, quando fa molto caldo, bisogna spruzzare acqua due volte al giorno, preferibilmente la mattina e alla sera, non nelle ore più calde.

    Il rinvaso va fatto ogni due anni, a marzo, utilizzando una buona composta formata da 3 parti di torba e una 1 parte di sfango tritato e mescolato con un pò di pezzetti di carbone di legna.
    Da aprile fino alla fine di settembre va somministrato un fertilizzante liquido, 1-2 volte la settimana; inoltre è utile passare ogni tanto una spugna sulle foglie per ripulirle dalla polvere.
    Se i fiori sono pesanti, è necessario sorreggerli legandoli a dei supporti adeguati.

    Per quanto riguarda le cure autunnali ed invernali l'Anthurium, in inverno, richiede temperature non inferiori ai 15-18 °C.
    L'annaffiatura va fatta solo per mantenere la composta appena umida e la concimazione si sospende fino a primavera.
    Anche in inverno la pianta deve essere protetta dall'insolazione diretta, senza però metterla in completa ombra.

    La moltiplicazione mediante i semi richiede temperature e umidità costantemente elevate: i semi vanno messi in una cassetta da semina all'inizio della primavera a 24 °C di temperatura e all'ombra, usando la stessa composta per le piante adulte.
    La moltiplicazione per divisione si esegue a febbraio-marzo: con un coltello ben affilato e pulito si separano i cespi accuratamente, in modo che ogni porzione abbia alcune radici e un germoglio: si tratta però di un'operazione rischiosa poiché la pianta può anche non riprendersi dallo shock che segue il taglio. Le nuove piantine venno mantenute ad una temperatura di 22 °C.

    L'ingiallimento e l'appassimento delle foglie può essere provocato dalle correnti d'aria o dalle annaffiature eccessive o insufficienti.
    Se i fiori non si aprono o addirittura non compaiono, probabilmente la concimazione è insufficiente.
    I funghi possono colpire la pianta quando il calore è insufficiente o quando l'annaffiatura è eccessiva.
    La pianta può essere attaccata dal pidocchio farinoso (che si manifesta con la comparsa di macchie fioccose bianche sulla pagina inferiore delle foglie e sui piccioli) e dagli afidi (che talvolta prosperano sui fiori, sulle foglie e soprattutto sui germogli verdi rendendoli vischiosi).



     
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