IL MIO GIARDINO E I MIEI FIORI

Posts written by MaryRosa

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    IL RODODENDRO: COME COLTIVARLO, MANUTENZIONE E CURA


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    Il rododendro, come l’azalea, è una pianta che appartiene al genere Rhododendron e che fa parte della famiglia delle Ericaceae. Si tratta di una pianta arbustiva che viene coltivata a scopo ornamentale.

    Le coltivazioni di rododendro ornamentale in Italia avvengono soprattutto nella zona dei laghi prealpini ma esistono anche specie spontanee di rododendro e di azalea, tra cui è famosa la Rosa delle Alpi.

    Tra le specie di rododendro coltivate ricordiamo il R. maximum originario del Nord America, il R. arboreum e il R. argenteum originari dell'Himalaya e il R. campanulatum originario del Nepal, tutti con numerosi ibridi dai colori più svariati, bianco, roseo, rosso-porpora, blu e lilla.

    Scopriamo come coltivare il rododendro e come prendercene cura.

    Rododendro, coltivazione

    Il rododendro viene coltivato come pianta ornamentale. Le specie rustiche vengono coltivate in piena terra, nei giardini come piante isolate o in gruppi oppure in vasi da posizionare sui terrazzi. Dal rododendro coltivato in vaso si sviluppano cespugli o alberelli. Le specie di rododendro meno rustiche e dunque più delicate vengono coltivate in serra. La coltivazione del rododendro come piccola pianta ornamentale da regalare in vaso è spesso legata alle festività del Natale e della Pasqua. Il consiglio è di piantare il vostro rododendro in vaso o in giardino all’inizio della primavera o alla fine dell’estate.

    Rododendro, esposizione

    Il rododendro preferisce l’esposizione luminosa ma non alla luce diretta, dunque potrete scegliere una zona di mezzombra che sia illuminata per una parte del giorno e in cui la pianta resti poi protetta dalla penombra. Potrete coltivare il rododendro, ad esempio, vicino a una siepe o a un albero.


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    Rododendro, temperatura

    Esistono varietà di rododendro più o meno rustiche e quindi più o meno resistenti al freddo. Di solito il rododendro è una pianta piuttosto resistente ma dovrete fare attenzione a proteggerla dalle gelate utilizzando dei teli per piante in tessuto-non-tessuto che potrete trovare nei negozi di giardinaggio. Per la fioritura il rododendro preferisce le temperature miti e la stagione primaverile.

    Rododendro, quando annaffiare

    Il rododendro preferisce un terreno che rimanga costantemente umido e ricco di sostanze nutritive e non ama molto gli ambienti secchi e asciutti. Durante la stagione piovosa l’acqua proveniente dalle precipitazioni è sufficiente per il rododendro ma con l’arrivo del caldo e della siccità dovrete provvedere ad annaffiare il rododendro di frequente. Potrete in ogni caso raccogliere l’acqua piovana e utilizzarla per annaffiare il vostro rododendro.

    Rododendro, tipo di terreno

    Il rododendro, come l’azalea e le rose, è una pianta acidofila che preferisce terreni dal pH tendente all’acidità e che non ama dunque i terreni o l’acqua troppo ricca di calcio. Scegliete per il vostro rododendro terriccio fresco adatto alle piante acidofile. Preferite un terreno povero di calcio.

    Rododendro, concimazione

    Il rododendro essendo una pianta acidofila può avere bisogno di un concime specifico che aiuti a mantenere il giusto pH del terreno. In questo caso è possibile intervenire con un concime specifico per piante acidofile, oppure utilizzare del compost casalingo da arricchire con i fondi di caffè che si utilizzano anche per coltivare le rose.

    Rododendro, manutenzione e potatura

    La manutenzione del rododendro è molto semplice dato che si tratta di una pianta resistente per cui le potature servono semplicemente per dare alla pianta la forma desiderata e per eliminare le parti secche o rovinate in modo che possano svilupparsi nuove foglie e nuovi fiori con la successiva fioritura.

    Rododendro, fioritura


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    Le specie asiatiche di rododendro sono le più adatte ai giardini perché garantiscono una fioritura più abbondante e rigogliosa. I fiori del rododendro hanno una forma ad imbuto con petali lisci o ondulati. Nella maggioranza dei casi, come l’azalea, il rododendro fiorisce nel pieno della primavera, durante il mese di maggio, a volte in corrispondenza con la Festa della Mamma.

    Rododendro, significato dei fiori

    Il significato del rododendro varia in base al colore dei suoi fiori. Quando i fiori sono rosa il rododendro diventa il fiore adatto ad una dichiarazione d’amore, mentre i fiori rossi di rododendro indicano passione e tentazione, senza però un vero sentimento amoroso.


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    LA CALLA (zantedeschia aethiopica)


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    La calla (Zantedeschia aethiopica) è una pianta sempreverde coltivata in Italia e in Europa come pianta ornamentale da cui ricavare fiori recisi.
    Appartiene alla famiglia delle Araceae. La calla è originaria del Sudafrica.



    Le calle più diffuse sono di colore bianco


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    Esistono, però, anche delle calle colorate a seconda delle varietà.


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    COME COLTIVARLA, CURA E MANUTENZIONE


    La calla si può coltivare sia in vaso che in giardino, ricordando che questa pianta preferisce temperature miti.

    Quando piantare i bulbi

    Come per i tulipani e per altri bulbi che fioriranno durante la bella stagione i bulbi di calla vanno piantati durante i mesi autunnali, il prima possibile per evitare che si avvicini il gelo dell’inverno.

    Calla, come piantare i bulbi

    Piantate i bulbi di calla in vaso o in giardino. I bulbi di calla vanno posizionati nel terreno a circa 10 centimetri di profondità. Potrete decidere di piantare un bulbo di calla per ogni vasetto a vostra disposizione.

    In giardino per i bulbi di calla va rispettata una distanza di 40 centimetri l’uno dall’altro.

    Calla, periodo di fioritura

    La calla fiorisce a partire dalla tarda primavera e per tutta l’estate, con particolare riferimento nei mesi compresi tra luglio e settembre. Queste indicazioni valgono però soprattutto per le calle coltivate all’aperto perché quando la calla viene coltivata in vaso in un ambiente interno e riparato la fioritura può avvenire in anticipo, già a partire dai mesi di gennaio e marzo. Non è detto che i bulbi di calla fioriscano immediatamente. In alcuni casi per la fioritura si devono aspettare due anni dal momento in cui i bulbi sono stati piantati.

    Calla, esposizione e temperatura

    La calla predilige le temperature miti, comprese tra i 15 e i 20 gradi. Le calle amano l’esposizione alla luce ma non al sole diretto, dunque tenetene conto quando sceglierete dove posizionare le vostre piante.

    Calla, annaffiatura

    L’annaffiatura della calla varia a seconda dei periodi dell’anno, per cui le annaffiature saranno più abbondanti durante la fioritura mentre le si dovranno diradare nei periodi in cui la pianta si troverà a riposo, quando non ci saranno più i fiori e le foglie tenderanno ad ingiallirsi.

    Calla, pianta tossica per gli animali

    Attenzione, la calla è considerata una pianta tossica sia per l’uomo che per gli animali dunque andrebbe tenuta lontano dalla portata degli animali domestici per questioni di sicurezza, in particolare per evitare l’ingestione. Per cani e gatti in particolare tutta la pianta della calla può essere tossica sia per contatto che per ingestione. Il contatto può determinare dermatiti e bruciori mentre l’ingestione della pianta può causare nausea e diarrea.


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    PIANTE PROFUMATE DA APPARTAMENTO


    Una Bellissima Pianta di Gardenia in Fiore.


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    LE MIGLIORI PIANTE PER PROFUMARE LA TUA CASA



    Sono Piante profumate da appartamento e da balcone: ecco un elenco delle piante profumate adatte alla coltivazione in vaso.

    Le piante rallegrano l’ambiente domestico portando un pizzico di verde in casa; facendo le scelte giuste, è possibile profumare casa in modo naturale sfruttando piante. Al momento della fioritura, le piante profumate da appartamento sprigionano un odore gradevole che si diffonde in tutta la casa.

    Ecco un breve elenco e dei consigli per la coltivazione di piante profumate in casa. Le stesse piante possono essere coltivate anche in balcone, prestando attenzione alle temperature e all’esposizione.

    Stephanotis

    Conosciuta come gelsomino del Madagascar, è una profumatissima pianta rampicante. I fiori sono bianchi, cerosi, tubolari e profumatissimi. Perfetta per chi cerca una pianta rampicante dai fiori bianchi e profumati. Può essere coltivata in balcone a patto che le temperature non scendano sotto i 10 °C.

    Giacinto

    Le varietà di giacinti Hyacinthus orientalis iniziano a fiorire con gli albori di marzo. Fioriscono appena prima dei narcisi e delle varietà botaniche di tulipani. Il giacinto è una bulbosa a fioritura primaverile dal profumo intenso e gradevole, perfetta per profumare casa in modo naturale.

    Lilum o gigli

    I fiori dei gigli presentano differenti colorazioni. Possono essere coltivati in casa o in balcone, sfruttando vasi di almeno 35 – 40 cm di profondità. Il vaso va tenuto in posizione semi-ombreggiata. Per tutte le informazioni:

    Hoya carnosa

    Questa pianta d’appartamento è nota come “fiore di porcellana” o “fiore di cera”: i suoi petali sono molto delicati e di un colore rosa pallido. Si tratta di una pianta rampicante che può essere coltivata in balcone solo in Italia meridionale. Chi vive al centro o nel Settentrione dovrà coltivare l’Hoya carnosa in casa: la pianta soffre molto sotto i 10 °C.

    La pianta fiorisce in primavera e le sue fioriture vanno avanti per tutta l’estate. I fiori dell’Hoya carnosa sono caratterizzati da un profumo profondo, dolce e intenso, che ricorda vagamente l’unione del cocco con la vaniglia.

    Gelsomino

    E’ una pianta profumatissima che, con qualche precauzione, può adattarsi alla coltivazione in vaso ma solo in balcone, in giardino in terrazza. I suoi fiori bianchi profumati rampicanti rallegrano l’ambiente sprigionando un odore fortissimo. Per tutte le informazioni:

    Spatifillo

    Tra le piante profumate da interni più coltivate e più resistenti.Fa parte della famiglia delle Araceae: questa pianta da appartamento produce molte foglie dal verde intenso, offre una periodica fioritura e richiede poche cure. Tra le varietà più profumate vi segnaliamo la So Sweet. Per avere uno sviluppo ottimale dell’intera pianta, ricordatevi di ruotarla così da esporre alla luce, a ciclo continuo, l’intera chioma.

    Piante per profumare casa

    Sono tante le piante da interni da poter coltivare per profumare casa. L’Alloro, adeguatamente potato, può essere coltivato in vaso così come anche l’eucalipto.

    Tra le piante da fiore profumate da poter coltivare in casa segnaliamo la passiflora, la gardenia e la bellissima Begonia Tea Rose con la sua fioritura molto appariscente.


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    COME PREPARARE LE PIANTE PER L'INVERNO


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    Le piante sul terrazzo in autunno hanno bisogno di attenzioni: quelle da interno vanno portate in casa, mentre le perenni vanno preparate per l'inverno. Come? Scoprilo con noi

    Ottobre rappresenta un mese delicato per le piante, perché c'è il passaggio da un periodo caldo-tiepido ad uno gradualmente sempre più freddo. Ecco i lavori di manutenzione da fare in terrazzo:

    PIANTE D'APPARTAMENTO? IN CASA

    Le piante in vaso, soprattutto quelle d’appartamento, che hanno trascorso l’estate all’aperto, devono essere riportate in casa o ricoverate in luoghi più riparati come verande e vani scale.

    Prima però devi prevedere un make-up: togli le foglie secche e taglia i rami più esili, controlla bene anche sotto le foglie che non ci siano dei parassiti o muffe. Eventualmente fai un trattamento specifico.
    Aggiungi del terriccio ricco di sabbia e concime organico.
    Ricordati di metterle lontano dai caloriferi e in una posizione molto luminosa.

    ELIMINARE LE PIANTE ANNUALI

    Sono quelle che fioriscono durante l'estate e a fine stagione deperiscono e vanno eliminate per fare spazio a quelle nuove. Le più comuni sono: Verbena, Petunia, Portulaca, Impatiens, Bocca di leone.
    Toglile dai vasi scuotendo le radici per liberarle dal terriccio. Se non presentano funghi o parassiti mettile nella compostiera o nell'umido della raccolta differenziata.
    Svuota e pulisci i vasi con una spazzola con una soluzione di acqua e aceto. In primavera saranno già pronti per l'utilizzo!
    Ricordati di smontare l'impianto d'irrigazione e ricoveralo in un luogo asciutto.

    PROTEGGILE DAL GELO

    Quelle perenni che rimangono sul terrazzo come il Gelsomino, le Ortensie e la Clematide vanno protette perchè il gelo potrebbe danneggiarle.
    Prevedi di mettere uno strato, di pacciamatura (materiale biodegradabile come foglie secche, erbe falciate, paglia e cortecce sminuzzate) alla base della pianta.
    Avvolgi intorno alla pianta e al vaso una protezione con il 'tessuto non tessuto' in vendita a rotoli nei garden center.
    I vasi più piccoli e facili da spostare, mettili a ridosso di un muro possibilmente in una zona soleggiata anche durante l'inverno o in una mini-serra.
    Metti sotto i vasi un materiale isolante come una tavola in legno o polistirolo.
    Avvolgi e proteggi i vasi più grandi con dei materiali naturali come la fibra di cocco, cannicciati di bambù, vecchi stracci e cartone. Legali con della corda o fil di ferro.

    Lascia degli spiragli per far circolare l'aria e permettere le innaffiature ( ...poco frequenti ma indispensabili!)


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    IL RANUNCOLO: COME COLTIVARLO, MANUTENZIONE E CURA


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    Il ranuncolo è una pianta erbacea semplice da coltivare che produce fiori delicati ed eleganti. Le origini del ranuncolo sono asiatiche ma questa pianta è conosciuta fin dall’antichità già dai tempi dei Romani.

    Potrete coltivare il ranuncolo sia nel vostro giardino che come bordura per l’orto che in vasi e fioriere, sul balcone o in altri spazi aperti. Scopriamo quali sono gli stratagemmi e i suggerimenti utili per coltivare al meglio il ranuncolo.

    Ranuncolo, quando piantare i bulbi

    Se volete iniziare a coltivare il ranuncolo a partire dai bulbi vi suggeriamo di piantarli in vaso o in giardino preferibilmente in autunno in modo da vederli fiorire in primavera e in estate. I bulbi di ranuncolo si possono comunque piantare in qualsiasi momento dell’anno.

    Ranuncolo, come piantare i bulbi

    Piantate i bulbi di ranuncolo in un vaso, in giardino o in una fioriera. Per piantare i bulbi dovrete scavare una piccola buca in modo da poterli sistemare a circa 10 cm di profondità. Dovrete anche mantenere 10-15 cm di distanza tra un bulbo e l’altro.

    Ranuncolo, tipo di terreno

    Il ranuncolo è una pianta erbacea soprattutto terrestre che preferisce terreni lievemente acidi. Esistono anche ranuncoli acquatici e palustri. I ranuncoli vengono coltivati sia a ciclo perenne che come piante annuali e in natura possono raggiungere fino a 1 metro di altezza. Per la coltivazione del ranuncolo in vaso o in giardino scegliete terriccio fresco e argilloso, ricco di sostanze organiche.

    Ranuncolo, luce ed esposizione

    Il ranuncolo preferisce un’esposizione mediamente soleggiata, tenendo conto che può crescere in natura anche in ambienti piuttosto ombreggiati. Scegliete un punto del giardino o del balcone in cui luce e ombra si alternano durante il giorno.

    Ranuncolo, clima e habitat ideale

    Le piante di ranuncolo preferiscono le zone a clima temperato, dunque sono adatte alla coltivazione in Italia, in Europa e anche nel Mediterraneo. L’habitat ideale per i ranuncoli è vario dato che spazia dai giardini e prati alle zone paludose fino agli ambienti rocciosi e alle aree incolte.

    Ranuncolo, quando innaffiare

    Il ranuncolo ha bisogno di innaffiature abbondanti e frequenti soprattutto durante la fioritura. Bisogna comunque fare attenzione a non lasciare ristagni nei sottovasi per proteggere le radici. Innaffiate i ranuncoli 2 o 3 volte alla settimana.

    Ranuncolo, quando concimare

    La concimazione del ranuncolo deve avvenire durante il periodo della fioritura, quindi in primavera e in estate. Dovrete scegliere un concime specifico adatto alle piante con tendenza acidofila chiedendo maggiori informazioni al vostro vivaio di fiducia.

    Ranuncolo la sua fioritura

    La fioritura del ranuncolo avviene verso la fine della primavera, tra i mesi di maggio e giugno e in estate. Il ranuncolo dà vita a fiori prevalentemente di colore giallo o bianco, le tonalità possono comunque variare in base alle diverse specie. Abbiamo anche ranuncoli di colore rosso, rosa, porpora e arancione.

    Ranuncolo, quando fare il trapianto

    Se state coltivando il ranuncolo in vaso dovete trapiantarlo ogni tre o quattro anni durante l’autunno, tra i mesi di settembre e ottobre, in modo che prima e durante la fioritura la pianta abbia a disposizione un vaso più ampio con spazio maggiore per crescere.


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    LA PEONIA: COME COLTIVARLA, POTATURA E MANUTENZIONE


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    La Peonia è una pianta ornamentale dai fiori grandi e molto profumati che sbocciano in primavera e in estate. Esistono due principali varietà di peonie ornamentali, una europea e una originaria della Cina e del Giappone.

    Le peonie sono diffuse sia in Asia che in Europa, oltre che in Nord America. I loro fiori variopinti sono un piacere per la vista e per l’olfatto. Forse proprio per questo motivo le peonie sono molto amate dai giardinieri.

    Scopriamo come coltivare le peonie in vaso e in giardino.

    Le peonie si distinguono in due categorie:

    - peonie erbacee
    - peonie arboree.

    Le peonie erbacee hanno uno stelo più lungo e vengono di solito impiegate anche come fiori da taglio oltre che per le aiuole e le bordure. Sono di origine europea.
    Le peonie arboree sono legnose, resistono alla siccità estiva e iniziano a fiorire appena arriva la primavera. Sono di origine orientale.
    Peonia, come e quando piantarla
    La peonia è una pianta resistente e facile da coltivare sia in vaso che in giardino. Il consiglio è di scegliere in un vivaio una piantina di peonia pronta da trapiantare in vaso o in giardino all’inizio della primavera.

    Piantate la peonia in un vaso da esporre in una posizione semi soleggiata o da trapiantare in giardino sempre tenendo conto di scegliere un punto che non sia completamente esposto al sole per tutto il giorno. Potrete creare un’aiuola specifica per le vostre peonie.

    Peonia, potatura e manutenzione
    Le peonie sono piante davvero poco esigenti. I fiori o le foglie vanno eliminati quando appaiono secchi o molto rovinati per lasciare spazio a nuovi gettiti. Nello stesso tempo le peonie non hanno bisogno di potature frequenti. Alla fine della fioritura basta regolarle per continuare a garantire una crescita armoniosa, soprattutto nel caso della peonia arborea.

    Anche la peonia erbacea dal canto proprio non richiede molte cure. Andrà semplicemente innaffiata spesso in estate per proteggerla dalla siccità e concimata in primavera per favorire la fioritura. Dalla peonia erbacea di solito si tagliano i fiori per il bouquet. In questo caso dovrete fare attenzione a lasciare almeno due o tre foglie sullo stelo rimanente per non stressare la pianta. Quando noterete delle foglie secche dovrete rimuoerle.

    Leggi anche: CENTRO BOTANICO MOUTAN: IL GIARDINO DELLE PEONIE (FOTO)

    Peonia, quale terriccio scegliere
    Il terriccio ideale per la peonia è fresco e da giardino o da orto. Per le peonie coltivate in vaso, se non avete un giardino, potete acquistare del terriccio specifico per queste piante presso il vostro vivaio di fiducia.

    Peonia : esposizione e temperatura ideale

    La peonia preferisce esposizioni mediamente soleggiate e temperature primaverili, dai 20°C in poi. Chi coltiva le peonie in vaso le può porre al riparo in casa durante l’inverno.

    Peonia : innaffiatura e concimazione

    Le peonie hanno bisogno di innaffiature regolari, una o due volte alla settimana con diradazioni durante la stagione invernale. Consigliamo inoltre di utilizzare un concime specifico per le peonie durante la fioritura.

    Le Peonie:

    - Sono piante molto resistenti
    - Si piantano all'inizio della primavera

    Le peonie erbacee sono quelle adatte per essere colte per fare i bouquet

    - Hanno bisogno di poche cure
    - Fioriscono in primavera e estate
    - Si coltivano in vaso o in giardino
    - Hanno bisogno di maggiori innaffiature in estate
    - Si potano raramente in genere solo per cogliere i fiori
    - Vanno concimate durante la fioritura.


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    Amano il terriccio fresco e il concime organico - Richiedono esposizioni semi soleggiate - Amano le temperature primaverili
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    LE FOGLIE SECCHE UN RIMEDIO ANTIGELO NATURALE
    PER LE TUE PIANTE IN GIARDINO



    Per reggere temperature basse la vegetazione di piante legnose non erbacee deve lignificare, cioè maturare, diventare dura, scura.


    La vegetazione fuori misura è dovuta all'eccessivo apparato radicale in rapporto alla parte aerea ridotta, perché uccisa dal freddo.


    Che fare?


    Le foglie secche di faggio, quercia, betulla e similari sono sempre un ottimo antigelo naturale. Con una rete di metallo comprata dal ferramenta, si possono ingabbiare affinché proteggano la pianta.


    Anche la paglia è un altro buon materiale, da tenere presente che l'umido è un pericoloso nemico, quindi se usiamo i fogli di plastica scegliamo quelli di tessuto non tessuto micro forati.


    L'anno scorso quando un ondata di freddo colpi la nostra regione con nevicate abbondanti battendo il record di altezza a Milano e dintorni, fui sorpresa di leggere un articolo sulla rivista Time in cui diceva che un agricoltore salvò alcune piante di agrumi nebulizzando acqua sulle foglie.


    Può sembrare un azzardo, ma a pensarci bene, non lo è affatto: si sa che il ghiaccio è un ottimo isolante contro il freddo, gli esquisimi ad esempio lo usano per realizzare le loro abitazioni.


    Preparatevi alla neve che può essere un problema per le piante deboli e per piante esotiche che non sopportano un carico come le conifere compatte thuya, chamaecypars, cipressi e simili anche rododendri, acacie, bossi e altri. Scrollate la neve quando è ancora farinosa facendo vibrare i rami con un canna e non bastonando il fogliame come ho visto fare, in caso di neve gelata non toccate niente. Il manto nevoso protegge dal freddo quindi va lasciato dove interessa proteggere.


    Ho constatato, e questo lo dico per incoraggiarvi a piantare, che dopo il grande freddo dell'anno scorso le piante cosiddette tropicali sono ripartite dalle radici con un forza, e vorrei dire una violenza, inaudita.


    Persino il Solanum nel mese di settembre usci dalla terra dove era stata piantata e data per morta. Ora è una pianta alta due metri, ma per prudenza verrà protetta.


    Altrettanto posso dire per la bougainvillea, la datura, la bignonia questa è una lezione molto importante per gli anni a venire.


    Ricordatevi che tutto ciò che vi sembra morto, marcito, finito, vive e vegeta sotto alla terra.


    Il mio consiglio è quello di piantare, di piantare sempre di più e soprattutto di osare nuove colture, la cosa più importante è la propria esperienza.


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    COME PROTEGGERE LE PIANTE IN GIARDINO IN AUTUNNO


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    Le basse temperature nel periodo autunnale e invernale limitano moltissimo la sopravvivenza di molte piante sia di quelle spontanee che di quelle provenienti da Paesi esotici.

    Per aiutare a superare il momento critico esistono artifici che se messi in atto limitano i danni dalle forti escursioni termiche.

    Un altro fattore importante da tenere in considerazione è il vento e la brina, i venti freddi infatti colpiscono direttamente i fusti e le foglie danneggiandoli irrimediabilmente e la brina causa danni cellulari.

    Bisogna inanzitutto eliminare l'erba che aumenta la superficie disperdente raffreddando il terreno, poi si deve isolare la terra con materiali vari: torba, paglia, foglie secche, lana di roccia, pezzetti di polistirolo espanso, teli di iuta, terriccio torboso.

    Creare una montagnetta di buono spessore con materiali coibenti attorno al piede delle piante ossia sfruttare il calore proveniente dal sottosuolo e nel contempo impedire al freddo di raggiungere le radici.

    Infine, bisogna proteggere la parte aerea, circondando la pianta con rete metallica fissata al terreno con paletti, riempiendo poi il cilindro ottenuto con paglia, foglie secche o torba, che isolano anche dai venti più intensi.

    Ci sono anche i film plastici in polietilene o in pvc che sono preziosi per la loro trasparenza, si possono costruire delle piccole serre attorno agli esemplari da proteggere incappucciarli chiudendo la parte superiore con un legaccio e fissando quella inferiore con delle pietre.

    Se preferite questa ultima soluzione conviene praticare dei piccoli fori nella plastica per consentire un minimo di circolazione d'aria ed evitare condensa all'interno della protezione.

    Ancora migliore la coibentazione con fogli di polietilene a bolle come il pluribal per imballaggi di oggetti fragili, le bolle sono ottimi termoisolanti senza perdita di trasparenza.

    Un altro materiale utilissimo è il TNT (tessuto non tessuto)che è costruito da fibre pressate consente alla pianta una maggiore traspirazione, senza provocare eccessivi surriscaldamenti nelle giornate soleggiate, resistendo alle intemperie ma permettendo il passaggio di umidità e di pioggia, in questo caso non è necessario lasciare aperture, perchè la pianta respira.


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    LA LANTANA


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    La lantana è un arbusto sempreverde, con foglie di forma ellittica e colore verde scuro e fiori coloratissimi.

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    I fiori sbocciano da maggio ad agosto: sono globosi, con colori che possono variare dal bianco al giallo al rosso mattone. Invecchiando, i colori dei fiori tendono a scurire, creando sfumature di colore molto ornamentali.

    Ama posizioni soleggiate, al riparo dalle correnti, e può essere coltivata sia in vaso sia in piena terra.
    Le piante in vaso possono essere collocate all’esterno in maggio, riparandole con l’avvento dell’autunno.
    La lantana va annaffiata abbondantemente d’estate, e tenuta con terreno umido in inverno, evitando pericolosi ristagni d’acqua.

    Un fiore formidabille per una aiuola fiorita.


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    IL ROSMARINO - MALATTIE E CURER


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    Il rosmarino è una pianta aromatica facile da coltivare, anche per chi non ha un appezzamento di terreno: il rosmarino in vaso cresce bene in balcone o sul terrazzo di casa. Anche se si tratta di una pianta facile da coltivare, il rosmarino non è di certo immune alle malattie. In questa pagina vedremo le malattie più comuni che attaccano li rosmarino coltivato in vaso o in pieno campo.

    Rosmarino, malattie e cure

    Il rosmarino, botanicamente noto come Rosmarinum officinalis, è una specie molto robusta che contrae solo raramente malattie che richiedono un intervento fitosanitario. In genere, i problemi sorgono più facilmente in caso di coltivazione in vaso con un eccesso di irrigazioni.

    Per prevenire qualsiasi tipo di malattia o aiutarne la regressione dei sintomi, vi invitiamo a curare degli aspetti della coltivazione del rosmarino quali:

    in caso di coltivazione di rosmarino in casa, mancanza di luminosità. Assicuratevi che la pianta riceva la giusta luce.
    In caso di coltivazione in vaso o in pieno campo, eccessive irrigazioni. Assicuratevi che il terreno sia asciutto tra una irrigazione e l’altra.
    Controllate le condizioni del suolo, evitate ristagni idrici. In caso di coltivazione del rosmarino in vaso, aggiungete uno strato drenante (5 cm di argilla espansa) sul fondo del vaso.
    Concimate solo se necessario (in genere in primavera), alcune malattie possono subentrare per carenza o eccesso di concimazione.
    In caso di coltivazione in pieno campo o se il vaso è posto nei pressi della compostiera, controllate che non vi siano nematodi nocivi nel terreno.
    Non è necessario proteggere le piante di rosmarino in inverno perché questa specie, molto rustica, sopporta temperature fino a -10 °C.

    Rosmarino con foglie gialle o foglie che seccano e cadono prematuramente

    Le foglie ingiallite con macchie che possono essere di colore bruno e che si seccano verso le punte, possono essere conseguenza di una inadeguata irrigazione. Controllate il drenaggio del terreno, arieggiandolo con un’operazione di sarchiatura.

    Se il rosmarino è coltivato in vaso, l’intervento risulta più semplice perché dovrete limitarvi a fare un rinvaso cambiando il terriccio. Al momento del rinvaso, verificate la salute dell’apparato radicale (se vi sono parti nere, recidetele! Le radici nere indicano necrosi, cioè tessuto morto e asfissia radicale). Per il nuovo vaso, usate un terriccio specifico per piante aromatiche e predisponete sul fondo del contenitore 5 – 6 cm di argilla espansa.

    Malattie fungine del rosmarino

    Quando vi sono condizioni critiche come foglie ingiallite o cime nere, il rosmarino diventa più esposto ad attacchi fungini. Attenzione all’oidio che può causare la morte della pianta. Se nel vostro orto vi sono state di recente delle infestazioni di oidio, eseguite un trattamento a base rameica.

    Rosmarino con puntini bianchi sulle foglie

    Si tratta di una malattia fungina, l’oidio anche noto come mal bianco. Come premesso, l’oidio riesce ad attecchire sul rosmarino quando la pianta è già fragile. In questo caso è possibile seguire dei trattamenti con prodotti anticrittogramici ammessi in agricoltura biologica.

    Il fungicida a base di zolfo ramato è efficace contro l’oidio e altre malattie crittogamiche quali alternariosi, antracnosi, malattie che riescono a infestare il rosmarino in caso di carenze o irrigazioni inadeguate. Ribadiamo questo concetto perché, oltre all’impiego del fungicida sarà necessario controllare le condizioni del suolo come esposto in precedenza.

    Link utile: Fungicida a base di Zolfo Ramato

    Rosmarino con Foglie nere che seccano

    Il discorso è analogo a quanto esposto in precedenza: le foglie nere, dapprima sulle punte e poi sull’intera foglia, sono sintomo di un eccessiva irrigazione. Anche in questo caso, si procede con il rinvaso del rosmarino coltivato in contenitore mentre con il ripristino di un buon drenaggio in caso di rosmarino coltivate in pieno campo.

    Talea di rosmarino

    Da una pianta sana potete provvedere alla moltiplicazione per talea. La talea di rosmarino è molto semplice da fare e vi consente di ottenere, in pochissimo tempo, diverse piantine pronte alla vegetazione e a essere regalate.


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    ALCHECHENGI - E' UN FRUTTO COL NOME DI "LANTERNA CINESE"


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    L'Alchechengi, conosciuto anche con il nome di “lanterna cinese”, è un frutto particolarmente apprezzato nel mondo orientale tanto per le sue qualità estetiche che nutritive.

    Solo il suo frutto è commstibile!

    E' nascosto da un calice di foglie che ricordano la carta velina, troviamo questo frutto autunnale ricco di vitamina C, utilizzato dai nostri antenati come depurativo naturale.

    L’alchechengi assomiglia esteticamente a un piccolo pomodoro, al tatto untuoso e dai toni oro e gialli.
    Il Physalis alkekengi, meglio conosciuto come alchechengi, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae.

    Resiste molto bene anche ai freddi più intensi e per tanto, può essere coltivata anche in vaso durante le stagioni fredde.
    Oltre che abbellire il vostro giardino o balcone, sarà per voi una fonte continua di frutti dalle immense proprietà benefiche.
    Si può reperire facilmente nella maggior parte delle regioni italiane.
    Il suo sapore leggermente agrumato è davvero irresistibile.
    Solo il frutto grande quanto una ciliegia è commestibile.

    Le foglie che lo circondano contengono invece la solanina, sostanza tossica per l’organismo. Approfondiremo questo tra poco, nel paragrafo delle controindicazioni dell’Alchechengi.

    Nel 2010 il Ministero della Salute ha ufficialmente confermato che l’Alchechengi è un frutto che offre molti benefici all’organismo e può integrare bene un’alimentazione sana e equilibrata.
    Tra le proprietà più conosciute e rinomate, troviamo il suo essere un depurativo e un diuretico naturale.
    Nel campo della fitoterapia viene utilizzato per trattare i calcoli renali e la gotta. L’Alchechengi è una pianta ricca di mucillagini, flavonoidi e carotenoidi.
    E’ un ottimo antiossidante, capace di integrare nell’organismo buone quantità di vitamina C.

    Consideriamo infatti che ne possiede circa il doppio rispetto al limone.

    Grazie a questa vitamina, riesce ad alzare le naturali difese immunitarie dell’organismo, agendo anche come protettore nei confronti dello stomaco, del fegato e delle vie urinarie.
    

Integrare l’Alchechengi nella propria alimentazione permette non solo di aumentare le quantità di antiossidanti e di vitamine, ma anche di carotenoidi e acidi che riescono a mantenere in buona salute i reni. Alchechengi: benefici Gli alchechengi purificano fegato e reni, sostengono il naturale lavoro degli anticorpi e proteggono l’organismo sia dalle malattie influenzali che quelle croniche, causate da virus e batteri.
    Agisce in particolar modo sulle vie urinarie, purificandole e prevenendo la formazione dei calcoli renali. Le sue proprietà benefiche si estendono anche su tutta la pelle, aiutandola a contrastare e prevenire diverse malattie.
    L’infuso di alchechengi viene utilizzato in fitoterapia per la cura della gotta e per quei problemi legati alla ritenzione idrica.

    Le sue foglie come abbiamo visto sono tossiche per l’organismo ma, se utilizzate esternamente, fungono da impacchi rilassanti per alleviare le infiammazioni della pelle.

    Il frutto dell’alchechengi non presenta particolari controindicazioni. Alcuni studi hanno tuttavia evidenziato che la loro assunzione può interferire con quella di alcuni medicinali, come quelli diuretici. Per questo motivo, se state seguendo una cura, iniziate a consumare l’alchechengi solo dopo aver chiesto il parere del vostro medico.

    I frutti dell’alchechengi

    possono essere consumati freschi o nella forma essiccata. Sono particolarmente buone le marmellate, sostitute ideali di quelle che acquistiamo al supermercato.
    Il frutto può essere utilizzato anche come ingrediente per dolci, macedonie e dessert.

    Le foglie

    non devono essere utilizzate a scopo alimentare ma, considerando la loro particolare bellezza, si prestano molto bene a diversi tipi di decorazioni. Non a caso sono conosciute come “lanterne cinesi”, utilizzate proprio per abbellire i davanzali delle finestre di casa.
    Potrete usare le foglie dell'alchechengi per composizioni secche per l''inverno per adornare la casa.


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    LE PIANTE CHE PURIFICANO L’ARIA IN CASA:
    ECCO LE MIGLIORI SECONDO UN NUOVO STUDIO



    Le piante da appartamento ci aiutano a purificare l’aria delle stanze in cui viviamo.

    Come possiamo fare per scegliere le piante migliori?

    Da anni i ricercatori si stanno occupando di questo argomento che è stato approfondito anche dalla Nasa.
    Ora un nuovo studio contribuisce a darci nuovi suggerimenti.

    Dalla State University di New York arriva un nuovo studio che indica le piante migliori per purificare l’aria di casa. Secondo gli esperti l’inquinamento dell’aria di casa è una minaccia ambientale da non sottovalutare per la salute umana.
    A parere dei ricercatori, circondarci di piante che purificano l’aria può diventare un aiuto prezioso.

    I ricercatori hanno scoperto che alcune piante sono migliori di altre nel rimuovere la categoria principale degli inquinanti domestici, cioè i composti organici volatili (VOC). Con le piante giuste, insomma, l’aria di casa diventa più pulita e sicura.

    Gli edifici, sia vecchi che nuovi, secondo gli esperti possono presentare al proprio interno dei livelli elevati di VOC, a volte così alti che è possibile sentirne l’odore. Tra questi composti troviamo l’acetone, il benzene e la formaldeide, che sono nocivi per la salute quando li respiriamo. A lungo andare queste sostanze possono provocare asma e allergie.

    Secondo gli autori dello studio, uno dei metodi migliori per rimuovere il VOC dalle nostre case è scegliere le piante giuste. I ricercatori hanno misurato le diverse concentrazioni di VOC in alcune stanze dopo aver inserito differenti tipologie di piante.

    I ricercatori hanno testato 5 tra le più comuni piante da appartamento e 8 tra i VOC più diffusi.
    Si sono resi conto che alcune piante assorbono determinate sostanze meglio di altre.

    Queste le piante utilizzate durante lo studio:



    1) Crassula argentea


    crassula_argentea



    2) Chlorophytum comosum


    chlorophytum_comosum



    3) Guzmania lingulata


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    4) Consolea falcata


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    5) Dracaena fragrans


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    Tutte le piante si sono dimostrate in grado di assorbire i VOC testati dai ricercatori e la Guzmania lingulata si è rivelata la migliore.

    Tra le piante da appartamento che depurano l’aria di casa nel tuo soggiorno (o dell'ufficio) troviamo inoltre il ficus, il bambù, il filodendro e la gerbera.


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    I CACTUS o PIANTE GRASSE:
    ">LE VARIETÀ PIÙ BELLE DI CACTUS DA TENERE IN CASA


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    I cactus e le piante grasse hanno bisogno di poche cure e sono semplici da coltivare in casa.
    Richiedono poca acqua, dato che si tratta di piante desertiche, e preferiscono gli ambienti luminosi.

    Nei vivai potrete trovare davvero molti tipi di cactus e piante grasse di diverse dimensioni e con fiori dai mille colori. In questo modo potrete creare in poche mosse il vostro piccolo giardino di cactus e piante grasse che sarà davvero molto decorativo.

    Potrete coltivare cactus e piante grasse non soltanto in casa ma anche in ufficio, ad esempio creando un angolino sulla scrivania con le piante più piccole.

    Ecco le più belle varietà di cactus, piante grasse e piante succulente da tenere in casa.



    1) Sedum


    sedum


    Le piante del genere Sedum sono piante grasse, o meglio, piante succulente, davvero facili da coltivare. Sono dotate di piccoli tessuti “succulenti” che possono immagazzinare un grande quantitativo d’acqua. All’aperto queste piante assorbono l’acqua durante i periodi di pioggia e la utilizzano quando serve in tempo di siccità mentre in casa le dovrete innaffiare solo di tanto in tanto.



    2) Euphorbia milii


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    L’Euphorbia milii è meglio nota come ‘corona di spine’, è una pianta originaria del Madagascar che può fiorire più volte durante l’anno se ha a disposizione luce a sufficienza. Produce fiori molto piccoli e decorativi di colore rosso, giallo e salmone.



    3) Echinopsis chamaecereus


    echinopsis


    Una varietà di cactus che si può coltivare in vaso dove lo spazio a disposizione non è molto.
    Ha bisogno di luce per poter produrre dei fiori meravigliosi di colore rosso e arancione.



    4) Cactus Zebra


    cactus_zebra


    Il cactus zebra, meglio noto come Haworthia, è tra le varietà più semplici da coltivare in casa perché rispetto agli altri cactus ha bisogno di meno luce e perché cresce lentamente trattandosi di una pianta che rimane di dimensioni piuttosto piccole.



    5) Pincushion Cactus


    pincushion_cactus


    Il nome di questo cactus deriva dal fatto che la sua forma e le sue caratteristiche che notiamo a prima vista ricordano un cuscinetto puntaspilli. Questo tipo di cactus cresce in spazi ristretti e non ha bisogno di molte cure.



    6) Aporocactus Flagelliformis


    aporocactus_flagelliformis


    Questo tipo di cactus è perfetto da coltivare in casa, magari in una posizione sospesa, dato che si tratta di un cactus di tipo cascante, spesso utilizzato come pianta decorativa soprattutto per i suoi meravigliosi fiori rosa.



    7) Cereus Peruvianus


    cereus_peruvianus


    Si tratta di un cactus di origini sudamericane che dà vita a meravigliosi fiori bianchi che potrete ammirare mentre sbocciano di notte. Questo tipo di cactus è adatto per la coltivazione in casa in vaso.



    8) Opuntia basilaris


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    Questa varietà di cactus è tra le più diffuse da coltivare in giardino tra chi ama le piante grasse ma è adatta anche per la coltivazione in vaso, in casa, a patto che abbia a disposizione abbastanza luce così che possa fiorire.



    9) Opuntia Microdasys


    opuntia_microdasys


    Il cactus Opuntia Microdasys è anche conosciuto come Bunny Ears Cactus per via della sua forma davvero originale. E’ una meravigliosa pianta grassa decorativa per la casa, perfetta per la coltivazione in vaso.



    10) Cereus Tetragonus


    cereus_tetragonus


    Per molto tempo questo cactus è stato utilizzato soprattutto come pianta da giardino ma ora viene coltivato anche in casa in spazi luminosi, dato che questo tipo di pianta cresce seguendo la direzione del sole.
    E’ necessario ruotare il vaso di tanto in tanto in modo che tutte le parti della pianta siano esposte al sole.


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    LA CALENDULA - PROPRIETA' E VIRTU'



    Lenitiva, cicatrizzante e alleata del benessere femminile. Ecco i segreti e i benefici di questa pianta colorata che fiorisce tutta l’estate

    PROPRIETÀ DEGLI ALIMENTI
    Le proprietà della calendula sono tante, ma facili da imparare. Questo fiore dal color arancio intenso racchiude infatti virtù che “addolciscono” l’estate e sono alleate preziose del benessere femminile. In più, sia le sue foglie che i petali dei fiori possono diventare ingredienti di ricette benefiche e colorate. La calendula si presta infatti alla preparazione di zuppe, frittate pastasciutte come i gustosi tagliolini alla calendula e rosmarino, ma anche risotti dal gusto intenso e vagamente amaro. E non è tutto, perché oltre ad essere ricco di proprietà, il fiore di calendula - una volta essiccato - può essere un gustoso sostituto dello zafferano nelle ricette della tradizione.
    Fiori in cucina: prepariamoli con fantasia (e qualche precauzione)
    La calendula è un’erbacea annuale che fiorisce per tutta l’estate. È una pianta amica della pelle che preferisce il pieno sole, ma si adatta bene a diverse condizioni climatiche. La calendula deve le sue proprietà al contenuto di triterpeni, flavonoidi, caroteni, fitosteroli, olio essenziale, mucillagini, acido salicilico e sostanze amare. La presenza delle mucillagini, in particolare conferisce a quest’erba virtù antinfiammatorie, consentendole di agire sulle irritazioni delle mucose. È dunque indicata in caso di colite, gastrite e fastidi a carico dei tessuti interni. La calendula è inoltre un ottimo rimedio contro le scottature. Per uso esterno, è un’ottima alleata della pelle anche in caso di ferite, arrossamenti, irritazioni, perfino d’infiammazioni gengivali, grazie alle sue virtù antisettiche, cicatrizzanti, rinfrescanti ed emollienti.
    Tre erbe per il benessere della pelle
    La calendula è inoltre impiegata da sempre come rimedio per i disturbi femminili legati al ciclo mestruale. Le sue proprietà aiutano infatti a riequilibrarne il flusso e sono un sollievo per i dolori addominali grazie alla loro azione antispasmodica. Assunta in menopausa può aiutare a tenere a bada il colesterolo e l’ipertensione che talvolta accompagnano questo passaggio nella vita delle donne. Le proprietà della calendula stimolano inoltre l’attività di fegato e cistifellea. Al di là delle sfiziose ricette, dunque, per scegliere le modalità di assunzione è opportuno consultare il medico o l’erborista per farsi consigliare su dosi e tempi ideali, e beneficiare a tutto tondo delle differenti virtù di questa pianta estiva.


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    COME COLTIVARE E MANTENERE IL ROSMARINO


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    Apprezzato sia in cucina che per i suoi rimedi naturali, il rosmarino è una delle piante aromatiche più conosciute.
    Per insaporire piatti gustosi come le patate al forno, gli arrosti, il pesce o come decotto con il quale poi eseguire dei suffumigi, il Rosmarinus officinalis può raggiungere quasi 2 metri di altezza e le sue proprietà sono conosciute già dai tempi degli antichi egizi.
    All’interno del rosmarino si trovano infatti diversi oli essenziali, come l’eucaliptolo che fornisce proprietà balsamiche; oltre a ciò il rosmarino è considerato un buon antisettico, antibatterico ed è un valido antinfiammatorio. Una pianta che non può assolutamente mancare nel proprio orto o balcone.


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552 replies since 19/5/2008
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